Sorprendente risultato al Meazza con un’Inter che fa discutere chiudendo questo 2015 senza regali sotto l’albero e con l’amarezza di uno spreco che vale tre punti. Se errare è umano e perseverare è diabolico, l’Inter è diabolica e persevera negli errori: così come a Napoli spreca un primo tempo in balia a confusione e poca concretezza di idee e di gioco. Ma nel perseverare l’Inter non si ferma a sprecare punti e minuti, un’altra ridondanza infatti è il gol subito nei primi 5 minuti di gioco, così come contro Napoli e Fiorentina. Non c’è due senza tre e se capita tre volte su tre non è più coincidenza ma, probabilmente certezza: o subisce gol immediatamente o non lo subisce e quando il gol arriva nei primi giri d’orologio di gioco, l’Inter inevitabilmente perde.
Subisce più sul piano psicologico che sul piano dei gol questa Inter e quando arriva il colpo lo avverte pure
fin troppo. Se al Meazza cala la tristezza e, sulla panchina nerazzurra l’amarezza e la rabbia prendono il sopravvento, tornano invece a sorridere Pioli e il popolo biancoceleste ai quali, il sorriso mancava da troppo tempo. Una Lazio che non si smentisce mai e ancora una volta punisce i gemellati nerazzurri memori di un lontano 5 maggio.
Un nuovo 5 maggio? Di certo gli scenari non sono proprio uguali ma una certezza c’è, la Lazio contro l’Inter fa regali preziosi alla Vecchia Signora che, dopo la sconfitta di questa sera della squadra di Mancini, si avvicina sempre di più al primo posto lontano soltanto di una lunghezza d’onda.
Dicono che a Natale si è tutti più buoni ma il concetto non è poi così chiaro a Felipe Melo che, un pò per carattere da battagliero, un pò per il nervoso, ha combinato un concentrato di pasticci. Nella peggior serata della stagione, il numero 83 nerazzurro è forse il peggiore in campo regalando all’87′ un rigore alla Lazio che affida il dischetto a Candreva. Sul rigore immenso Handanovic che mura la porta nerazzurra lasciando, però, lì la palla e restando inerme sul secondo tocco di Candreva che affonda per la seconda volta l’Inter, infilando il gol del 2-1. La rabbia del fallo da rigore, la partita per niente favorevole e lo svantaggio non giocano a favore di Melo già palesemente nervoso che, ben lungi dalla lucidità fa confusione di sport, atterrando l’avversario con una mossa degna da Kung Fu Panda. Rosso e Inter in 10. La Lazio non sfrutta la superiorità numerica e dopo pochissimo resta in 10 per doppia ammonizione su Milinkovic-Savic.
Finisce così il match, con un risultato ben diverso dai pronostici, una Lazio che lascia sperare nella fine di questo periodo nerissimo e l’Inter che regala più di semplici preoccupazioni ai tifosi: a soli due punti di vantaggio su Napoli e Fiorentina e a soli 3 punti dalla Juve.
Cristian Zaccardo, Campione del Mondo nel 2006 e difensore inamovibile nell'undici titolare dell'Italia dal 2004 al 2007.
Quando ha conquistato la sua prima presenza con...