Chi ha scelto l’arte, chi invece la politica: ecco la seconda vita degli ex calciatori, che potrebbe sorprenderci dopo aver visto le loro imprese con il pallone tra i piedi.

C’è chi crede che diventare un calciatore di fama internazionale rappresenti la massima realizzazione nella vita. Invece alcuni di questi fenomeni hanno trovato la propria vocazione solo dopo aver lasciato il calcio!

C’è chi ha deciso di seguire la via spirituale, come Roberto Firmino, ex stella del Liverpool ancora in attività in Arabia. L’attaccante, consacrato insieme a sua moglie, ha fondato una chiesa in Brasile di cui è diventato pastore evangelico.

La stessa strada è stata intrapresa da André Andersen, che manca tra le file della Lazio dal 2022 pur avendo poco più di vent’anni: adesso parla ai fedeli in chiesa come pastore. Anche Taribo West, ex Inter, è diventato pastore pentecostale, votando la sua vita alla fede.
Phil Mulryne, giocatore del Manchester United di fine anni ‘90, è stato addirittura ordinato sacerdote dall’arcivescovo di Dublino.

Anche Lukas Podolski, leggenda della nazionale tedesca, è ancora in attività nella prima divisione polacca. Nel frattempo però ha aperto un impero fondato sul kebab, che ormai conta circa una trentina di ristoranti di grande successo sparsi in tutta la Germania.
Sono tanti i giocatori che scelgono la strada della ristorazione.

Anche Hidetoshi Nakata, vecchia conoscenza dei romanisti, gestisce un locale ad Hong Kong e produce il proprio sakè. Francesco Flachi invece ha lasciato Genova per Firenze ed ha aperto una paninoteca.

Il ritiro spesso arriva troppo presto, come nel caso di Kevin Lidin, che lascia il calcio sulla soglia dei vent’anni a causa dei tanti infortuni. I tifosi del Pisa lo ricorderanno bene perché ha contribuito alla promozione in serie B. Anche per lui si aprono le porte della spiritualità e della meditazione: adesso fa il maestro di yoga in Thailandia.

Si ritira invece a soli trent’anni Paolo Faragò, ex giocatore del Cagliari, che dopo aver appeso gli scarpini al chiodo si dedica con grande entusiasmo alla produzione e vendita di vini nella sua cantina  Tenute Faragò”. Non solo gli italiani ma anche i francesi s’intendono di vino e lo producono: è il caso di Vincent Candela, campione del mondo con la Francia.

 

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Spesso gli infortuni sono una croce per le giovani promesse, come accaduto a José Luis Gomez, una volta titolare con l’Argentina. Mentre aspetta che tiri buon vento nel mondo del calcio, il classe 1993 aiuta la sua famiglia come autista di Uber dopo gli allenamenti.

Sono molti i giocatori che hanno scelto mansioni più umili dopo aver salutato il mondo del calcio. Riccardo Zampagna, ex attaccante del Messina, ha aperto una tabaccheria. Fabio Macellari invece, dopo la sua carriera al Perugia, è diventato un taglialegna insieme a suo fratello.

C’è chi lavora sodo proprio come faceva sul campo da gioco. Riccardo Maspero, storico centrocampista del Torino, produce carrelli sollevatori per le moto e ha un’azienda anti-infortunistica.

Qualcun altro invece punta in grande, come Mathieu Flamini, di cui si ricordano le imprese con Milan ed Arsenal. Il giocatore ha deciso di fondare un’azienda ecosostenibile, la GFBiochemicals, impegnata nella produzione di acido levulinico, un potenziale sostituto del petrolio. Flamini al momento è CEO della società. Si sa, ormai il futuro è ecosostenibile e ci ha puntato anche Michel Morganella, che ricorderete con la maglia del Palermo. Adesso il terzino lavora per una ditta del Ticino che si occupa di pannelli solari.

 

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Marco Ballotta, ex portiere della Lazio, ha aperto a sua volta un’azienda dedicata alle nuove tecnologie per le risorse energetiche.

Qualcuno fa della sua esultanza la sua (discutibile) passione. È il caso di Joaquin Sanchez, celebre ex della Fiorentina e ancor più del Real Betis, di cui è anche dirigente. Quando segnava era solito esultare come un torero e si sta attualmente allenando per partecipare alle corride.

Un talento sprecato quello di Hatem Ben Arfa, il francese dal rendimento troppo discontinuo neanche annuncia il ritiro ma lascia il calcio per il padel. Molto amico del tennista Gael Monfils, viene visto spesso al Roland Garros.

Tim Weise invece, una volta portiere del Werder Brema, è ora sotto contratto con la WWE come wrestler. Celebre anche la scelta di Gareth Bale, che ha deciso di cambiare sport dandosi al golf.

I milanisti ricorderanno bene Nigel De Jong, che quando non è impegnato come dirigente della Nazionale olandese si dedica alle auto di lusso nella sua azienda Continental Cars. L’ex giocatore ha combinato la sua passione agli studi in economia e vanta clienti molto celebri.

 

 

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Tomas Brolin è stato uno dei protagonisti del Parma dei miracoli che conquistò Coppa UEFA e Coppa delle Coppe. Cosa fa adesso? Vende aspirapolveri dopo aver avuto anche una breve carriera come giocatore di poker. Il venditore porta-a-porta che non ti aspetti.

Denilson invece nel poker ha decisamente sfondato e ad oggi partecipa ai tornei più importanti del mondo.

I calciatori non sono immuni al fascino dei night club e c’è chi oltre a frequentarli decide di aprirne uno. È il caso di Obafemi Martins, ex Inter, che ha inaugurato il suo locale in Nigeria mentre il figlio Kevin gioca nel Monza.

Qualcuno punta ad un ruolo nel mondo della televisione: Royston Drenthe, ex giocatore del Real Madrid, ha sempre sognato di fare l’attore. Adesso è in lizza per ottenere il ruolo di James Bond in una nuova serie tv dedicata all’agente 007. Chi ha sfondato nel mondo del cinema è senza dubbio Frank Leboeuf, ex difensore del Chelsea e campione del mondo con la Francia, ha addirittura recitato nel celebre film “La teoria del tutto”.

Non solo attori ma anche conduttori televisivi, come Ahn Jung-Hwan. Il suo gol contro l’Italia ai Mondiali del 2002 brucia ancora. L’ex attaccante ha addirittura condotto programmi celebri come Top Gear.

Tornando in tema Real Madrid, Fabio Coentrao ritorna in patria nel suo Portogallo. Qui segue le radici e le passioni del suo papà occupandosi di pesca: ha una barca con una cinquantina di dipendenti. Anche Lee Bowyer, protagonista del Leeds all’inizio del secolo, è tornato alle origini diventando un pescatore.

Altri invece sono più portati per lo studio. Hendrik Weydandt con l’Hannover in Bundesliga ha segnato poco ma dopo essersi ritirato prematuramente ha preso una laurea e un master. Adesso fa il revisore fiscale nell’azienda di famiglia.

Stefan Effenberg invece ha cominciato a lavorare in banca, in particolare nel settore del credito sportivo. Mika Aaltonen ha puntato così in alto da diventare docente di economia all’università di Helsinki. C’è chi ha scelto ambiti di studio particolari, come l’olandese Arjan De Zeeuw, che fa il detective dopo la laurea in medicina forense.

Fare il calciatore vuol dire sicuramente lavorare nei weekend, a Nigel Spink non andava molto giù. L’ex portiere dell’Aston Villa ha trovato un’occupazione che lo impegna solo dal lunedì al venerdì: gestisce un’attività di consegne.

Ha raggiunto la fama online Blomqvist, ex giocatore di Manchester United e Milan, vincitore dell’edizione svedese di Masterchef Vip. Il giocatore aveva già aperto una pizzeria molto rinomata a Stoccolma dopo la sua avventura calcistica in Italia. Si è messo ai fornelli anche Roberto Scarnecchia, ex giocatore di Roma e Napoli, ora Executive Chef nel ristorante del padre.

 

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Dallo sport alla cucina passando per l’arte: è il caso di Carlos Purroy, una volta difensore dell’Athletic Bilbao che oggi lavora come scultore. Una delle sue opere, vendute a peso d’oro, si trova fuori allo stadio El Sadar. Jody Craddock invece si è dato alla pittura ed espone le proprie opere in importanti gallerie.


Anche la musica è un’arte e c’è chi il ritmo ce l’ha nel sangue, come lo spagnolo Gaizka Mendieta che è diventato un DJ ed ha addirittura suonato prima della finale di Champions League 2016. Ancora più celebre è la carriera musicale di Pablo Daniel Osvaldo, che gira il mondo con la sua band Barrio Viejo.

 

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Sandro Crois, ex giocatore della Fiorentina degli anni ‘90, ha scelto invece il settore immobiliare insieme a sua moglie: compra, ristruttura e rivende case. Anche Antonio Benarrivo, una volta capitano del Parma, ha aperto un’impresa di ristrutturazioni. Il mondo dell’edilizia ha catturato anche Danny Drinkwater, campione d’Inghilterra con il Leicester che oggi costruisce case lavorando attivamente nei cantieri. Jimmy Fontana ha preferito diventare un albergatore ed ora gestisce un B&B ed un hotel in Romagna. Carlo Nervo invece ha aperto un’azienda che produce mobili dopo una carriera in politica come sindaco del suo paese natale.

Il calciatore più celebre per essersi accostato alla politica dopo il proprio ritiro rimane senza dubbio George Weah, eletto presidente della Liberia dal 2018 al 2024. Segue le sue orme anche un altro milanista, Kakhaber Kaladze, nominato Ministro dell’Energie e delle Risorse naturali oltre che vicepremier della Georgia. Il suo ultimo incarico è stato come sindaco di Tbilisi.

 

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C’è anche chi il lavoro se lo inventa, come Faustino Asprilla, ex giocatore del Parma che ha lanciato la propria linea di preservativi.

Victor Valdes invece ha collaborato con l’università di Barcellona per sviluppare un’app di incontri. Non può mancare tra la sfilza di secondi lavori anche l’apertura di un’impresa di pompe funebri. È la strada scelta dall’ex campione del mondo inglese Ray Wilson.

C’è poi qualcuno che lavora nelle forze dell’ordine, come David Hiller che dopo la sua carriera all’Arsenal ha vissuto un periodo di difficoltà economica che l’ha portato ad arruolarsi nei vigili del fuoco. Kevin Francis invece lavora come poliziotto in Canada.

Insomma, ce n’è veramente per tutti i gusti e tutte queste storie ci insegnano come il calcio non sia tutto nella vita di un giocatore anzi, molti di loro hanno trovato la propria passione solo alla fine della loro carriera. Una seconda vita, una seconda giovinezza.

Federica Vitali