Sebastien Frey: “Lascio il calcio, questo mondo non mi appartiene più”

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Il suo esordio risale al 1997 con la maglia del Cannes, un anno più tardi arriva in Italia dove giocherà per 15 anni vestendo i colori di Inter, Verona, Parma, Fiorentina e Genoa. Una carriera lunga e vissuta da protagonista quella di Sebastien Frey il quale, sorprendendo un po’ tutti, all’età di 35 anni ha deciso di appendere gli scarpini al chiodo e dire addio al calcio giocato. Il portiere francese ha deciso di non proseguire l’esperienza con i turchi del Bursaspor e ha comunicato la volontà di ritirarsi attraverso il suo profilo Instagram ufficiale: “È arrivato il momento di dirvi grazie. Grazie a tutti per avermi sempre sostenuto nel corso della mia carriera, per avermi aiutato a crescere come calciatore ma soprattutto come uomo! Porterò sempre con me una parte di ogni squadra nella quale ho avuto l’onore di giocare. Merci al Cannes, grazie all’Inter di Massimo Moratti, al Verona di Pastorello, al Parma di Tanzi, alla Fiorentina dei Della Valle, al Genoa di Enrico Preziosi, al Bursaspor e alla Francia. Merci pour tout! Grazie di tutto! Thanks for all!”.

In un’intervista rilasciata al Corriere dello Sport, Frey ha spiegato i motivi che l’hanno spinto al ritiro, pronunciando parole davvero forti nei confronti di un mondo che ha fatto parte della sua vita per moltissimi anni: “Negli ultimi tre o quattro anni mi sono accorto che questo mondo mi appartiene sempre meno. Quando ho cominciato a giocare a calcio c’era rispetto. La parola di una persona aveva lo stesso valore di una firma, ora non contano più neanche le firme. I ragazzini, dagli undici anni in poi, hanno in testa le cose sbagliate. Pensano di essere Messi o Cristiano Ronaldo. Vogliono la macchina grossa, le scarpe con il nome sopra, non pensano al calcio. Ma io non so cosa darei per tornare all’età in cui pensi soltanto a portare il pallone e ad andare a giocare con gli amici”. Infine, ha confessato: “La mia ultima esperienza in Turchia è stata la botta definitiva: avevo un’altra stagione di contratto, ma non volevo avvelenare il ricordo che ho del calcio. È stato la mia vita, non posso andare in campo solo per prendere lo stipendio”.

Chiara Ciripicchio