Se Icardi e Dybala avessero scelto la maglia dell’ Italia

Che cosa sarebbe successo all'Italia se avesse potuto beneficiare di talenti oriundi come Mauro Icardi e Paulo Dybala, esclusi dalle scelte di Sampaoli? Il dramma dell'Argentina è anche un po' azzurro

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La sonora sconfitta dell’Argentina contro la Croazia e il destino spietato che ora attende l’ Albiceleste rievoca ancora una volta l’Italia e la sua esclusione da questo Mondiale.

Il pensiero va immediatamente a tutti quei ragazzi argentini che, per diritto di nascita, avrebbero potuto indossare la maglia azzurra: sono, tra i più noti, Mauro Icardi, Paulo Dybala, “Papu” Gomez.  Giocatori che non sono stati nemmeno convocati da Jorge Sampaoli per la Russia, oscurati da altri connazionali a noi pressocché sconosciuti, o che sono rimasti a guardare in nome di una fantomatica e irrisolvibile incompatibilità con Lionel Messi che invece tanto avrebbe avuto bisogno di un valido e più volenteroso sostituto, soprattutto ieri sera.

(immagine mundoalbiceleste)

Quanto avremmo voluto avere la possibilità di schierare tra le nostre fila un bomber della stazza di Maurito, o la fantasia della Joya: in un’ Italia povera di talenti e di idee, le due stelle di Inter e Juventus sarebbero potuti diventare le stelle di tutta la Nazione. Si sono ritrovati, invece, l’uno in vacanza, eternamente esiliato da una Nazionale che lo tratta come un reietto, l’altro in solenne attesa che qualcuno si accorga che ha qualcosa da dire e da dare anche se non ha vinto la bellezza di cinque Palloni d’Oro: sapete com’è, la fortuna di crescere nella cantera blaugrana e non nel Palermo di Zamparini…

Eppure la maglia Azzurra vanta trascorsi di oriundi argentini gloriosi: tra i nomi altisonanti Sivori, Montuori (che indossò anche la fascia da Capitano nel 1959), Angelillo. Indimenticabile e devastante Mauro German Camoranesi, Campione del Mondo in quel di Berlino nel 2006, con tanto di taglio del codino in diretta per celebrare la vittoria.

Icardi e Dybala –  connazionali, coetani e oriundi –  hanno entrambi dichiarato di non poter indossare nessun’altra maglia che l’Albiceleste: questioni di cuore e di richiami di sangue. “E’ stato il mio sogno sin da bambino”, “Non potrei difendere altri colori che non siano i miei”, queste le loro motivazioni, sebbene Tavecchio abbia qualche giorno fa confessato di essere quasi riuscito a convicere il giovane gioiello bianconero.

(immagine corriere della sera)

Al  cuore non si comanda, ma spesso il cuore non paga nelle sue scelte:  nessuno dei due ha ricevuto amore da quella maglia tanto gloriosa ma soffocata dalle gerarchie, di campo e di spogliatoio. E oggi che anche l’ Argentina, probabilmente, ha quasi entrambi i piedi fuori dal Mondiale, nel bel mezzo dell’uragano che ha travolto la loro gloriosa Nazionale forse i due giovani si staranno facendo la stessa domanda.

Cosa sarebbe accaduto se Mauro Icardi e Paulo Dybala avesere scelto la maglia dell’ Italia?

Daniela Russo

 

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