Nella stagione 2016/17 con la maglia della Sampdoria, in 1504′ disputati in serie a, Schick ha realizzato 11 reti e servito 5 assist. Numeri entusiasmanti per un calciatore classe 1996 che nelle due esperienze precedenti con lo Sparta Praga e con il Bohemians aveva disputato 38 match, andando a segno in 10 occasioni.
Il passaggio alla Roma, però, non ha portato i numeri sperati, non solo da Patrik ma anche per il contributo che lo stesso ha riservato alla squadra. Complici gli infortuni che lo hanno accompagnato sin dal suo sbarco nella Capitale, l’attaccante è riuscito a realizzare due soli reti nella massima serie ed una in Coppa Italia. Le ragioni di questo calo di rendimento sono state accostate a diverse ipotesi: un’ambientazione che richiedeva tempo, la posizione scelta dal mister non era ideale per le sue caratteristiche, la convivenza con Dzeko non lo aiutava a trovare la sua via in campo. Alla fine della stagione il ricordo maggiore rimasto ai suoi tifosi è stato il gol mancato allo Stadium, quando si era ritrovato davanti solo Szczesny, piuttosto che quelli fatti. Così da desiderio realizzato il suo approdo si è trasformato per molti in un amaro rimpianto.
Il primo anno però non è stato difficile soltanto per lui ed il passaggio in una squadra che gioca per buona parte dei mesi, ogni tre giorni, è un dato non irrilevante per un giovane non abituato. Le aspettative poi sono motivo di carica, ma sorpassare il confine e diventare indice di pressione negativa non è poi tanto difficile. L’esperienza del suo compagno di reparto, Edin Dzeko, insegna: lui stesso dopo una prima stagione da dimenticare è diventato il vero numero nove giallorosso, amato da tifosi e da tutto l’ambiente.
(immagine calcionews24)
Convocato durante queste due settimane dalla sua nazionale, l’attaccante ha dimostrato a parole (attraverso dichiarazioni rilasciate) e poi sul campo (con il gran gol realizzato in soli quattro minuti) la voglia di tornare protagonista anche con la maglia della Roma. Dal ritiro della Repubblica Ceca, però, non giungono liete notizie: Schick si èfermato per un problema all’inguine e oltre ad essere quasi certamente escluso dal match di questa sera le sue condizioni saranno da valutare al momento del suo ritorno a Trigoria.
Non certo il momento migliore per uno stop, con sette partite in venti giorni ad attendere la Roma e con occasioni concrete per il giovane di mettersi in mostra e conquistare la fiducia dei sostenitori. Se infatti è vero che la convivenza sul rettangolo verde con il capitano della Bosnia non abbia fruttato fino ad adesso, l’ipotesi di un’ alternanza potrebbe essere la più plausibile. Vero è che se tornasse lo Schick dei tempi doriani potrebbe cambiare le partite anche in corso, subentrando dalla panchina.
La stagione è appena cominciata, ed è pronta ad accogliere di nuovo una stella che aspetta solo di tornare a brillare.
Chiara Vernini