Stamattina la notizia che ha gelato il mondo del calcio: Michel Platini è stato fermato dalla polizia giudiziaria per la vicenda riguardante le procedure di assegnazione dei Mondiali di Calcio, che si effettueranno in Qatar.
L’ex Presidente UEFA sarà interrogato presso gli uffici della polizia di Nanterre, dove attualmente si trova in stato di fermo.
I fatti in cui l’ex giocatore pare sia coinvolto, insieme a due collaboratori dell’amministrazione Sárközi – Claude Gueant, ex ministro dell’interno ed ex sottosegretario all’Eliseo e Sophie Dion, consigliera allo sport di Nicolas Sarkozy, anche lei in stato di fermo – riguardano un’inchiesta su “presunti atti di corruzione attiva e passiva di dipendenti non pubblici”, aperta dalla Procura Nazionale per reati finanziari.
Michel Platini si dichiara “estraneo ai fatti” e la FIFA si riserva di conoscere meglio i dettagli dell’inchiesta, restando a disposizione a collaborare con le autorità in caso di indagini nel mondo del calcio.
Michel Platini ha ammesso di aver dato un voto favorevole al Qatar, nel dicembre 2010
e per questo è stato ascoltato successivamente come testimone nel 2017.
Secondo il quotidiano Le Monde, la Procura (pnf) si interessa particolarmente a un pranzo organizzato il 23 novembre 2010 all’Eliseo, al cospetto di Nicolas Sarkozy. I partecipanti erano Platini, l’Emiro Tamin Ben Hamad e l’allora primo ministro Hamad Ben Jessem: in quella occasione partecipavano anche Dion e Gueant, costui in precedenza condannato per sottrazione di fondi pubblici e parte in causa nella vicenda di presunti finanziamenti di Gheddafi alla Campagna alla Presidenza di Sárközi, episodio per cui il Presidente è finito sotto inchiesta.
L’ex fuoriclasse francese nel 2015 venne squalificato per otto anni, ridotti poi a sei, dal Comitato Etico della Fifa perché accusato di aver accettato illegalmente compensi dall’ex numero uno del massimo organo mondiale della Fifa, Sepp Blatter, per consulenze svolte tra il 1999 e il 2002: episodio che lo portò a rinunciare alla sua carica.
Una successiva sentenza del TAS ha ridotto ulteriormente la squalifica portandola a 4 anni, in scadenza perciò il prossimo Ottobre.
Al momento la Fifa adotta una linea di cautela, esprimendo una condizione “preoccupante” dei fatti ma fiduciosi che la situazione di Michel Platini venga al più presto chiarita.
Cinzia Fresia