Sassuolo – ESCLUSIVA – Todeschi: “Il rendimento di quest’anno è figlio della poca motivazione. Il prossimo sarà quello della rivoluzione”

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Cosa è accaduto al Sassuolo? Perché questa crisi di risultati? Ne parliamo con Massimiliano Todeschi, direttore di CanaleSassuolo.it

Nemmeno due anni fa l’Italia intera faceva il tifo per il Sasol durante i match di Europa League. La Cenerentola nell’Olimpo dei grandi aveva emozionato tutti e i paragoni con il Leicester  di Ranieri si sprecavano. 

Oggi invece i neroverdi sono lì, al 17° posto, increduli e anche un po’ tristi. Cosa è accaduto al Sassuolo? Perché questa crisi di risultati? Ne parliamo con Massimiliano Todeschi, direttore di CanaleSassuolo.it

Non ci si aspetta di trovare una squadra come il Sassuolo, che negli ultimi anni aveva fatto molto bene, al diciassettesimo posto in classifica. Quanto ha influito il cambio di allenatore sul rendimento della squadra?

La fine dell’era di Francesco non poteva certo essere assorbita da un giorno con l’altro. Era quindi inevitabile subire qualche scossone, anche in rapporto alle partenze di Defrel e Pellegrini. Bucchi ha certamente lavorato bene sul versante della preparazione fisica estiva e nel medio termine gli effetti positivi del suo lavoro si sono indubbiamente visti, anche se probabilmente ha difettato in carisma e in capacità di creare gruppo. Iachini ha messo la sua esperienza e una maggiore praticità, anche se l’inizio di questo 2018 è davvero da incubo.

Venti punti che allontanano dalle qualificazioni per l’Europa League sono tanti. Qual è adesso il vero obiettivo del Sassuolo?

La qualificazione in Europa League è stata il punto più alto della storia neroverde: bisogna comprendere che quell’apice potrebbe non essere più raggiunto. A mio avviso questo non è deludente né disonorevole: cercare di raggiungere una salvezza tranquilla togliendosi qualche soddisfazione di tanto in tanto è a mio avviso un buon obiettivo sul quale il Sassuolo del futuro deve cercare di focalizzarsi.

 Un punto di forza e un punto debole della squadra nel 2018?

Il punto debole è senza dubbio la sterilità offensiva, problema in realtà cronico. Anche nelle sue migliori stagioni il Sassuolo non ha segnato moltissime reti pur avendo un attacco qualitativamente valido. In tutta sincerità fatico a pensare a un reale punto di forza in questo periodo: volendo però sforzarsi di vedere il bicchiere mezzo pieno sullo sfondo si può scorgere qualche nuova opportunità di mettersi in mostra per giocatori giovani e motivati come Adjapong e Sensi. Spero che Iachini li getti nella mischia con maggiore frequenza in questo ultimo scorcio di campionato.

Matri e Politano sono i giocatori che hanno segnato di più in campionato fino a questo momento ma si parla di sole tre reti a testa. Per Berardi invece due. Al Sassuolo manca un bomber di razza? Per il prossimo mercato quali potrebbero essere delle soluzioni?

L’arrivo di Babacar potebbe finalmente dare una svolta alla ricerca della prima punta di peso. Dopo la partenza di Zaza la squadra ha faticato a trovare un vero sostituto, fatta salva ovviamente la grande duttilità di Defrel che è riuscito ad imporsi anche come centravanti. Ora il senegalese ex Fiorentina, a lungo corteggiato e finalmente arrivato in Emilia, vede concentrate su di sé molte aspettative che speriamo possano tramutarsi in gol e in punti preziosi per la salvezza.

Tanti infortuni complici di brutte prestazioni. Quanto c’entra la sfortuna nella stagione fino ad ora non brillante del Sasol?

Sicuramente ci sono state alcune difficoltà fisiche per diversi giocatori, ma in tutta onestà la stagione maledetta da questo punto di vista è stata quella passata. Il rendimento non soddisfacente è figlio della scarsità di motivazione per numerosi elementi della rosa, che evidentemente si vedevano già proiettati in altre piazze, spesso più blasonate e prestigiose. Per questo vedo il prossimo anno come quello della rivoluzione.

Il Sassuolo ha circa tre mesi per chiudere in crescendo un brutto campionato. Cosa serve alla squadra per riuscirci?

Il Sassuolo deve fare gol. La squadra riesce a creare almeno tre-quattro occasioni nitide a partita ma non la butta dentro: qui chiamo in causa anche Berardi e Politano, che con la loro fantasia dovrebbero cercare di dare un apporto superiore anche a livello di assist. Purtroppo i due esterni tendono spesso ad innamorarsi molto del pallone e questo alla lunga è risultato deleterio per la resa della squadra.

Se potessi dare un voto da 1 a 10, quanto daresti alla stagione fino ad ora disputata dai neroverdi?

Non sono catastrofista, malgrado tutto. Ora come ora siamo sul 5 semplicemente perché ci si attendeva decisamente qualcosa di più ma dal momento che se finisse ora il campionato si sarebbe salvi non mi sento di essere più severo. Risalire qualche posizione e portare la valutazione verso la sufficienza.

Federica Vitali