Sassuolo e Atalanta: piccole grandi realtà in zona Europa

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Lo scorso settembre la sfida tra le due ci ha regalato emozioni, terminò 2-2 tra Atalanta e Sassuolo. Oggi entrambe le squadre guardano dall’alto in basso molte “big” del nostro campionato. Meno uno dalla Juve, più due sul Milan: i neroverdi sono sesti con 7 vittorie, 5 pareggi e tre sconfitte. Meno due dalla Juve,  più due sul Toro e ben più cinque sulla Lazio: la squadra di Reja con sette vittorie, tre pareggi e cinque sconfitte ha lo stesso andamento del Milan. In una stagione estremamente equilibrata, con il quinto cambio al vertice in quindici turni, Atalanta e Sassuolo sono in piena zona Europa e ci stanno con merito.

SASSUOLO: Il Sassuolo incanta. Con il 3-1 alla Samp continua il suo “andamento europeo” . Quella che veniva considerata “una favola” sta diventando, di campionato in campionato, una certezza. Fino al 2008 era una semplice squadra di provincia che militava in serie C, oggi è una bella realtà del nostro calcio. Una squadra compatta, organizzata, bella da vedere.

Far gol attraverso la verticalizzazione, odio il possesso sterile. E poi divertire gli altri divertendoci noi, a partire dagli allenamenti. Li facciamo a porte aperte fino al giovedì e da noi non volano droni. Abbiamo telecamere fisse ma le usano i miei collaboratori” così Di Francesco, artefice di questa meravigliosa storia neroverde, descrisse l’idea di calcio sulla quale si fonda la sua squadra.

Portata in Serie A appena due anni fa l’ha fatta crescere fino alla definitiva consacrazione: spettacolo, vittorie e punti per una squadra completa fatta di una difesa solida e di un attacco esplosivo. Al tanto lavoro e tanto cuore negli anni ha aggiunto esperienza.

Siamo una piccola società con pochi giocatori che vanno in Nazionale. Io dico di guardare partita per partita affrontando qualsiasi squadra con lo stesso atteggiamento e questo ci fa togliere diverse soddisfazioni. Sognare l’Europa? Piuttosto dico che siamo ambiziosi, lo sono io e lo è la squadra. Qualche pressione non fa male e ci crea stimoli, ma non pensiamo troppo in grande: l’equilibrio è fondamentale“.

Il Sassuolo si sta confermando una delle migliori realtà del calcio italiano e Di Francesco uno dei tecnici più preparati a dispetto della giovane età.

Piccoli ma grandi come l’Atalanta. 

ATALANTA: La Dea nerazzurra nelle mani di Reja ha imparato a volare e non ha intenzione di fermarsi. Un calcio offensivo, spavaldo basato sulla, tanto cara al tecnico, solidità difensiva unita a un centrocampo in grado di sopperire anche alle assenze eccellenti.

Edy Reja, allenatore Atalanta, durante Cesena - Atalanta, allo stadio Orogel di Cesena, 29 Aprile 2015. ANSA/ PASQUALE BOVE

Dopo l’impresa di Roma, il 3-0 al Palermo suggella le ambizioni europee: “L’alta classifica non ci farà girare la testa, io sono lì con dei secchi d’acqua…Stiamo tranquilli, stiamo lavorando bene dall’inizio dell’anno” : il tecnico predica calma e invita a lavorare.

Dopo la salvezza conquistata in extremis nella scorsa stagione, Edy Reja si è sentito di fare una sola promessa ai tifosi dell’Atalanta durante la festa della Dea: «Lavoreremo per far sì che allo stadio vi divertiate», ha garantito il tecnico nerazzurro, che sta mantenendo la parola data.

Il presidente mi ha chiesto anzitutto una salvezza tranquilla e per quella meta siamo messi benone. Per l’Europa c’è già un folto gruppo di pretendenti, ma potrò essere più preciso al riguardo dopo la sfida contro il Napoli”  ma a Bergamo, oggi, non si esclude nulla.

Certo, l’obiettivo a inizio stagione era la salvezza ma oggi la Dea è a 10 punti dalla terzultima e la classifica porta ad alzare l’asticella e perchè no, invita a sognare: “In effetti ci sarebbe una cosuccia che con la Lazio mi è rimasta qui per due volte di fila e che mi piacerebbe raggiungere… Ma non vorrei passare da esagerato, non è nella mia natura fare proclami roboanti, sparare alto. Beh, vorrei tanto ascoltare dal campo una musica sentita solo davanti alla tv… Quella della Champions… Ah quanto mi piacerebbe!”

Il campionato è ancora lungo ma, se è vero che nulla è impossibile… …

Caterina Autiero