Dopo un incontro a Stamford Bridge durato più di due ore, è stato definito l’accordo tra il Chelsea e Maurizio Sarri.
L’ex allenatore del Napoli ha firmato il contratto e sostituirà Antonio Conte in panchina.
Nero su bianco, uniti fino al 2021. Lo stipendio annuale sarà di 6,4 milioni di euro lordi.
Finalmente, dopo mesi, è arrivata la fumata bianca: per il tecnico toscano ma anche per gli stessi Blues, inizia una nuova avventura.
Approda a Londra dopo una lunga carriera cominciata nel 1990 nei dilettanti.
Nel 1999, la decisione di dedicarsi al calcio a tempo pieno e lascia il lavoro in banca.
Inizia, così, nel 2000 l’avventura nei professionisti e, la svolta arriva a Empoli. Guida la squadra in A nella stagione 2013-2014 e, nella stagione del debutto nella massima serie si salva con quattro giornate di anticipo ma soprattutto inizia a farsi notare per la qualità del gioco che esprime la squadra.
ADL lo nota, è incantato da quell’umile lavoratore e dalla sua filosofia di calcio quindi lo chiama a Napoli.
In tre anni a Napoli, conquista due secondi posti, un terzo posto e il record di punti nella storia del club partenopeo ma soprattutto da vita al “Sarrismo“: un gioco spettacolare e divertente che impressiona, in Italia e in Europa tanto da folgorare Patron Roman.
Maurizio Sarri is the new Chelsea head coach!
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— Chelsea FC (@ChelseaFC) July 14, 2018
Per lui sarà la prima volta lontano dall’Italia a misurarsi con un calcio e una cultura calcistica completamente diversi.
“È un’importante nuova tappa nella mia carriera. Spero che riusciremo a far divertire i tifosi e a essere competitivi per vincere trofei alla fine della stagione“, le sue prime parole da allenatore del Chelsea.
Il lavoro dell’ex Napoli sarà coadiuvato da un altro ex Napoli che però conosce benissimo la piazza Blues. Si tratta di Gianfranco Zola, una vera e propria leggenda in quel di Londra che ricoprirà il ruolo di vice.
Sarà a Cobham la dimora del nuovo tecnico
Maurizio Sarri replicherà la scelta fatta già nell’esperienza di Napoli, dove per tre anni è stato di stanza nel centro sportivo di Castel Volturno.
Anche a Londra ha scelto di risiedere al Centro sportivo.
Un’abitazione di cinque stanze in cui ha soggiornato solo Villas-Boas che come il toscano preferì vivere lontano dal traffico e dal caos della City.
Sarri sarà il sesto allenatore italiano sulla panchina del club della West London
Il primo è stato Gianluca Vialli (1998-2000)
Trasferitosi al Chelsea nell’estate del 1996, dopo un anno e mezzo da giocatore, è stato promosso inaspettatamente in panchina dopo le dimissioni dell’allenatore Ruud Gullit.
Porta la squadra al trionfo in Coppa di Lega e poi in Coppa delle Coppe. L’anno successivo arriva la Supercoppa Europea e il terzo posto in Premier League (miglior risultato da 30 anni a quella parte).
La sua esperienza si chiude con un esonero, non prima di aver regalato al club uno Charity Shield che lo rese il più vincente tecnico della storia del Chelsea (fino a quel momento).
II dopo Vialli è stato sempre nel segno tricolore con Claudio Ranieri (2000-2004)
La società versa in difficoltà economiche e al tecnico romano viene affidato il compito di rifondare. Nonostante varie problematiche ottiene comunque la qualificazione alla Champions League al termine della stagione 2002-03.
Ha vissuto in prima persona l’avvento di Roman Abramovich.
Il russo neo Patron del Chelsea vuole vincere e investe subito 150 milioni di euro sul mercato.
Il secondo posto in Premier League e la semifinale di Champions League non bastano per confermare l’allenatore.
Il primo italiano scelto e voluto dal magnate russo, Carlo Ancelotti (2009-2011)
Il sogno del magnate russo è quello di vincere la Champions e per farlo si affida a Carlo Ancelotti.
La prima stagione si chiude con il primo double della storia dei Blues: Premier League e FA Cup ma l’eliminazione agli ottavi di Champions League non è digerita.
La stagione successiva il Chelsea chiude a bocca asciutta e Carletto viene esonerato.
La Coppa dalle grandi orecchie porta il nome di Di Matteo (marzo 2012-novembre 2012)
Amato dai supporters per un passato da calciatore, Roberto Di Matteo in 8 mesi entra nella storia del club come allenatore.
Subentrato a Villas-Boas, non riusce a portare il Chelsea oltre il sesto posto in Premier League, ma compie la vera impresa. Prima conquista la settima FA Cup della storia della società ma, soprattutto, è colui che regala ad Abramovič la Champions League.
Antonio Conte (2016-2018), un rapporto mai idilliaco
Arriva a Londra dopo l’avventura da ct. azzurro.
La prima stagione è subito vincente: si laurea campione d’Inghilterra alla stagione d’esordio e con due turni di anticipo.
La positiva stagione d’esordio non si ripeterà, anzi. La successiva è negativa sia sul piano sportivo che, e soprattutto, ambientale con un rapporto non idilliaco con la dirigenza. Eliminato dalla Champions League agli ottavi, in campionato non riesce a difendere il titolo e chiude al quinto posto fallendo l’obiettivo minimo della qualificazione Champions. Nessuna speranza di ricucire i rapporti.
#WelcomeSarri, la reazione social
Bring back my great CHELSEA… ?????#WelcomeSarri
— Mrinal Das (@MrinalPhysics) July 14, 2018
A breath of fresh air I suppose.
I'm particularly intrigued about his entertaining style of football#WelcomeSarri
— Elon (@tade_a) July 14, 2018
Chelsea do love Italian job. #WelcomeSarri
— Ringgo Kaseger (@RinggoKaz) July 14, 2018
? Attacking football incoming next season ????? #WelcomeSarri pic.twitter.com/M4wsHwdiFU
— Ruru (@mir_rusyaidi) July 14, 2018
A new era. I’m excited. #WelcomeSarri
— Ademigodounmpo (@brute4z) July 14, 2018
Caterina Autiero