Maurizio Sarri e Antonio Conte, gli allenatori più attesi della nuova Serie A, hanno tenuto entrambi la prima conferenza.
Il mister bianconero si è presentato alla stampa il 20 giugno, mentre il nuovo nerazzurro è arrivato ai microfoni domenica 7. Attesi con impazienza non solo dai nuovi tifosi, ma anche da quelli precedenti, ancora increduli nel vederli nelle insolite nuove vesti.
Inutile negare che i due eventi con i media hanno assunto contorni differenti. Ma vediamoli più da vicino.
Sarri brillante e a suo agio malgrado una conferenza scomoda
Maurizio Sarri colpisce subito alla sua prima uscita in bianconero anche solo per il fatto di indossare un abito elegante, lungi dalla tuta da Comandante a cui aveva abituato i giornalisti in quel di Napoli. Pacato, sereno nelle sue risposte, bravo a argomentare e a rispondere con sufficienza di elementi.
Non ha mai rinnegato il suo passato – che gli è stato ripetutamente presentato dai presenti in sala – anzi, lo ha ‘difeso’ come frutto di duro lavoro. Ha saputo usare una vena di ironia – che non guasta mai – e ha presentato in maniera brillante le sue idee sul calcio.
il tecnico ha risposto con intelligenza ma onestamente da tutte le numerose domande che riguardavano il passato a Napoli e le sue colorite esternazioni nei confronti della Juve da avversario. Ritrovandosi a anche a fare pubblica ammenda ma senza dare mai l’impressione di servilismo.
Alla fine della conferenza parecchi scettici hanno se non altro cominciato a guardare il mister con occhi diversi e più curiosi verso il futuro bianconero.
Conte, un esordio meno grintoso di quanto ci si aspettasse
La conferenza del nuovo allenatore interista arriva molto più tardi rispetto a quella di Sarri sebbene il tecnico pugliese sia stato annunciato molto prima. Al fianco di Giuseppe Marotta esattamente come otto anni prima alla Juventus: i concetti comunicati ai giornalisti da Antonio Conte sono esattamente gli stessi.
Il mister li enuncia più volte, quasi come un mantra, a riprova di una vera e propria filosofia che prevede “combattere con ferocia” e “sudare sempre la maglia”.
Tuttavia l’atmosfera della conferenza appare piuttosto sotto tono, un po’ per lo stesso atteggiamento del pugliese, un po’ per la location piuttosto buia: insomma si nota una certa discrepanza tra le parole grintose del messaggio contiano e la sua comunicazione esteriore.
Si poteva ravvivare di certo l’evento con qualche domanda “frizzante” sul passato bianconero di Conte, allo stesso modo di quanto fatto con Sarri: l’avrebbe resa sicuramente più avvincente e interessante… E invece no: le questioni scomode sono state opportunamente ‘censurate’, evidentemente l’Inter è stata brava a epurare tutto ciò che potesse mettere in imbarazzo l’allenatore.
Non c’è dubbio che entrambi gli allenatori avranno un bel da fare per superare tutti gli esami a cui saranno sottoposti dai loro nuovi tifosi. Non sarà certo una conferenza stampa a fugare tanti dubbi e anzi, in alcuni casi, possono esserne nati addirittura dei nuovi.
Nel complesso possiamo dire che, se per qualcuno il primo impatto conta, per Sarri il primo impatto rappresenta oggi un punticino di vantaggio.
Tra un po’ si riparte sul serio e si parte da zero.
Curiosi di vedere chi dei due sarà più abile – sul campo stavolta e non solo con le parole – a conquistare il cuore delle loro nuove tifoserie.