Sarah Felberbaum splendida mammattrice al cinema con Nessuno come noi

Sarah Felberbaum la talentuosa attrice moglie di Daniele De Rossi torna sul grande schermo con il film Nessuno come noi diretta da De Biasi. La storia è tratta dal noto romanzo di Luca Bianchini. Fra i protagonisti anche Alessandro Preziosi e Christiane Filangeri.

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Che Sarah Felberbaum non sia una wag nel senso più stereotipato del termine lo ha ampiamente dimostrato nel corso degli anni. Splendida moglie discreta e riservata di Daniele De Rossi, mamma tenera e ironica di due dolcissimi bambini – Olivia e Noah di 4 e 2 anni – è anche un’instancabile professionista. Dopo il suo debutto come conduttrice sulle reti Rai, presto “scippata” alla televisione dai ciak cinemarografici, è da oltre 10 anni una delle attrici più richieste dal cinema italiano.

Dopo la pausa forzata dovuta a una maternità vissuta lontana dai riflettori e dai salotti televisivi, è tornata sul grande schermo con Tu mi nascondi qualcosa – uscito lo scorso Aprile – e Nessuno come noi, storia tratta dal romanzo di Luca Bianchini in tutte le sale italiane dal 18 Ottobre.  Diretta da Volfango de Biasi, l’attrice angloamericana interpreta il ruolo scomodo di Betty, l’amante del protagonista interpretato da Alessandro Preziosi. 

Commedia romantica ambientata nella Torino di fine anni ’80, Nessuno come noi è una storia d’amore passionale e coraggiosa, vissuta ai tempi in cui ancora non esistevano né gli Iphone né i social network, dove i sentimenti erano più autentici e intensi, più complicati da vivere ma proprio per questo più ancora più forti.

A proposito del suo ruolo, Sarah Felberbaum racconta: “Non è mai bello raccontare la storia di un tradimento, perciò cerco costantemente di sottolineare l’esistenza di un amore, quello tra Umberto e Betty, che non lascia altra scelta ai protagonisti che quella di essere vissuto. Di esplodere anche a discapito degli altri, la cui sofferenza si accompagna, però, alla possibilità di uscire da una situazione infelice .continua – Noi portiamo alla luce, per la prima volta, la prospettiva che di solito viene nascosta. L’amante, in genere, è la parte negativa del trittico. Noi la raccontiamo, non per giustificarla, ma per parlare di qualcosa che esiste e dimostrare come spesso i mostri non esistano. Come spesso non esistano colpevoli, ma solo storie che accadono con urgenza e semplicità”.

Una storia dove potrebbero riconoscersi tantissimi di noi, sempre in bilico fra ciò che è giusto per noi e sbagliato per gli altri.

Non ci resta quindi che correre al cinema!

 

Giusy Genovese