Da tempo ormai Sami khedira non rientra più nel progetto Juventus.
Ebbene, il tedesco non se ne vuole andare: vuole restare in bianconero fino alla fine del contratto.
Significa che non intende andare incontro alle esigenze dell’azienda la quale, secondo gli aggiornamenti dell’ultimo bilancio, non sta navigando in buone acque e vorrebbe formalizzare l’accordo con il calciatore per risolvere serenamente il contratto, contribuendo così allo smaltimento dei costosi esuberi.
Khedira attualmente fa parte delle riserve non utili alla squadra: il giocatore è spesso colpito da infortuni dalla lunga convalescenza e questo non lo rende idoneo a proseguire alla Juve.
Sami ha giocato come centrocampista centrale, destro naturale si è distinto per la forza fisica e visione gioco che lo hanno un ottimo prospetto nel suo ruolo.
Nonostante la prestanza fisica è notoriamente soggetto a continui guai fisici, talvolta gravi.
Anche per questo motivo risulta difficile trovare per lui una collocazione mentre il centrocampista non vede il campo da quasi due anni.
Tutte le soluzioni proposte della Juventus sono state rifiutate dal giocatore. Khedira insiste nel volere oggi una buona uscita di 6 milioni di euro, cioè un anno di contratto anticipato.
Addirittura vorrebbe convincere il nuovo mister a trovargli di nuovo una collocazione.
Tale atteggiamento crea tensione al tavolo delle trattative.
Per quanto il tedesco voglia a tutti i costi difendere i suoi interessi – e questo lo si può capire – non si può negare l’evidenza della realtà.
Oramai le problematiche di Khedira cozzano con le esigenze di una squadra competitiva come la Juventus: per questioni di correttezza dovrebbe ammetterlo anche il giocatore stesso e ridimensionare le sue richieste.
La Juventus dal canto suo lo ha sempre stimato e difeso, ma attualmente con l’arrivo di Pirlo e con lo “svecchiamento” della rosa non può più permettersi una riserva – così raramente a disposizione – pagata come un titolare.
Peraltro anche la parte di tifosi più legata al giocatore comincia a criticarlo pubblicamente ,accusandolo di comportarsi male.
Un atteggiamento di scontro non è consigliabile e non andrebbe a vantaggio del giocatore il quale sarebbe escluso da qualsiasi attività.
Chiudere sbattendo la porta non gioverebbe a nessuno, la Juventus comunque si aspetta che il turco-tedesco abbassi le pretese e favorisca nella maniera meno traumatica l’uscita dalla Società.
La fase transitoria della Juventus – in cui si sta operando in uscite di giocatori a fine carriera per età o stato fisico dovuto a infortuni – sembra non vedere la fine.
A causa di contratti milionari i giocatori esercitano i loro diritti fino in fondo, senza porsi il problema economico della Società: un atteggiamento assunto anche per le trattative di acquisizione in corso, tipo l’ipotetico passaggio di Suarez alla Juventus.
In futuro – se gli ingaggi e i costi correlati non si ridimensionano – le Società di calcio rischiano il fallimento, poiché il reperimento di fondi in tempi di crisi come oggi risulta difficile, quasi impossibile.
Cinzia Fresia