Ruud Gullit: quando Simba aveva palla, iniziava l’assalto

Ruud Gullit, detto Simba, pallone d'oro nel 1987 e trascinatore del glorioso Milan di Arrigo Sacchi: quando prendeva lui palla iniziava l'assalto rossonero

0
330
Gullit Milan
Foto: AC Milan on Twitter (https://twitter.com/acmilan/status/1168065331195236352)

Vincitore del Pallone d’Oro nel 1987, Gullit è uno dei centrocampisti più forti della storia e il simbolo per eccellenza del calcio romantico.

Gullit nacque in Olanda da papà originario del Suriname, in quell’Olanda che diede i natali anche a Van Basten e Rijkaard con cui Gullit formò il devastante trio olandese in quel di Milano.

A centrocampo poteva occupare davvero ogni posizione, dal libero alla mezzala; al Milan preferiva un approccio offensivo, che ben si sposava con la sua fisicità.

Noto soprattutto per le sue imprese in rossonero, in realtà Gullit fa parlare di se già in patria durante le esperienze di alto livello con Feyenoord (31 gol in 85 presenze) e PSV (46 gol in 68 partite).

E’ soprattutto grazie alle prestazioni con la squadra di Eindhoven che Gullit guadagna il titolo di giocatore più forte al mondo nel 1987.

Con i trofei conquistati arriva anche la fama internazionale e la possibilità di misurarsi con giganti stranieri.

In occasione di un torneo di prestigio Gullit conosce il Milan che, sotto la buona stella di Silvio Berlusconi, non può farsi scappare il centrocampista.

Gullit Olanda
Foto: Wikimedia Commons (https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/9/9c/Gullit_in_duel_met_Menzo.jpg)

L’apporto di Gullit alla formazione stellare allenata da Arrigo Sacchi è lampante.

Vince uno scudetto in rimonta sul Napoli di Maradona alla sua prima stagione al Milan e da quel momento è un susseguirsi di trionfi e trofei, con Gullit tra i grandi protagonisti.

Gullit diventa una bandiera del Milan, con cui vince di tutto in Italia e in Europa contro i più grandi della sua epoca calcistica.

Sul finire della carriera Gullit tenta un’avventura fruttuosa alla Sampdoria dove diventa immediatamente il giocatore di punta, riportando i blucerchiati ai vertici della Serie A.

Ormai ai saluti anche con la nazionale olandese, il suo ultimo club sarà il Chelsea.

Un giocatore del calibro di Gullit non poteva appendere gli scarpini al chiodo senza aver prima giocato in Premier League.

E’ a Londra che Gullit si scopre allenatore.

Non ha ancora smesso di giocare a calcio ma riesce comunque a guidare dalla panchina i blues alla vittoria della FA Cup. Nessun coach senza passaporto britannico era mai riuscito nell’impresa.

La sua carriera di allenatore è certamente meno gloriosa di quella con gli scarpini ai piedi, è più facile oggigiorno trovarlo come opinionista sportivo per la TV olandese.

 

Federica Vitali