Le sfide precedenti nel gruppo D hanno emesso il loro primo verdetto: è la Croazia, con i suoi 6 punti, 5 reti fatte e 0 subite, la regina incontrastata del Girone di Ferro. Dietro di sè, in ordine, trova la Nigeria con 3 punti e ex aequo Islanda e Argentina con un punto solo: l’Albiceleste è appesa a un filo.
Messi e compagni, se vorranno approdare agli ottavi, dovranno battere la Nigeria nella prossima e ultima gara, sperando che l’ Islanda non faccia il colpaccio contro una Croazia già comodamente qualificata e quindi tentata da un turnover. Ulteriore preoccupazione per l’Albiceleste che, trovandosi a pari punteggio con la Nazionale dei Son, dovrebbe puntare su una vittoria rotonda, unica possibilità che al momento le permetterebbe di ribaltare lo svantaggio attuale della differenza reti con gli Islandesi, come possiamo vedere dalla classifica. In tutto ciò non si può pensare che la Nigeria resti a guardare: ce lo ha appena dimostrato.
La capolista del gruppo incontrerà la seconda del gruppo C; la seconda classificata invece si scontrerà agli ottavi con la vincente del gruppo C.
Argentina – Nigeria
Ci troviamo di fronte a una sorta di Clasico del Campionato del Mondo: infatti, gli Argentini e le Super Aquile si confrontano con regolarità dal 1994 a oggi.
Quattro sfide, tutte con lo stesso finale: la vittoria dell’ Argentina. Nel 2014 in Brasile anche nello stesso girone, proprio come in Russia: fu Lionel Messi allora il protagonista della vittoria albiceleste per 3-2; Leo, autore di una doppietta, regalò alla sua Nazionale il primato nel girone. Il 26 giugno le due si sfideranno per la quinta volta e entrambe si giocheranno una chance per accedere al turno successivo. L’ Argentina, condizionata dal pari punti con l’Islanda, deve assolutamente vincere; la Nigeria invece potrebbe accontentarsi anche di un pari, purchè gli islandesi non risultino vittoriosi contro la Croazia.
La bufera intorno a Sampaoli e alla Nazionale sudamericana
L’Argentina, rimesa in gioco dalla vittoria delle Super Aquile, è nel pieno di una bufera interna e mediatica. Jorge Sampaoli è il primo sul tavolo degli imputati: ostracizzato apertamente dal Kun Aguero immediatamente dopo la sconfitta con la Croazia, insultato e vituperato dai tifosi, praticamente demolito da Maradona che addirittura ha auspicato una “rissa nello spogliatoio”. Come se non fossero bastate le parole del Cholo Simeone che ha parlato apertamente di totale anarchia nella Seleccion Albiceleste.
Tanti gli errori di valutazione del CT, ex Cile e Siviglia, che saltano all’occhio: dal cambio continuo e confusionario del modulo, all’assenza di un ‘direttore di gioco’ in campo, fino ad arrivare all’esclusione di Di Maria. Restano poi ‘clamorose’ la non convocazione di una punta prolifica come Mauro Icardi e l’uso col contagocce di Higuain e soprattutto di Dybala. Anche mettere in porta Caballero ha avuto risultati, per usare un eufemismo, poco piacevoli. Uno degli errori più rimproverati a Sampaoli è quello di non aver lavorato – nemmeno durante le amichevoli – per appianare le vere (o presunte) incompatibilità tra i due mancini, rispettivi diez delle loro squadre di club: tant’ è che oggi non è ancora chiaro se sia Leo a volere l’esclusione di Joya, o il Commissario Tecnico che si è intestardito.
Nelle ultime ora l’anarchia dello spogliatoio, evidenziata dal tecnico dell’Atletico Madrid, ha aperto l’ipotesi di un Sampaoli esautorato dagli anziani (Aguero in testa), con la Federazione spalle al muro davanti alla richiesta del gruppo. In verità, è stato lo stesso Presidente dell’ Afa Tapia, insieme a Mascherano, a presentarsi in conferenza stampa per smentire qualsiasi forma di illazione a proposito. Al di là di tutto, quello che si può immaginare è che la situazione nella Seleccion resti comunque assai delicata e tesa: le parole di Simeone e Maradona non possono non lasciare eco e strascichi. Vedremo cosa accadrà martedì, soprattutto se Paulo Dybala, ampiamente acclamato dai suoi connazionali sui canali social del ‘dieci’ bianconero, troverà spazio contro la Nigeria.