Russia 2018, Gruppo B: uno scontro iberico per la testa di serie

Iran-Portogallo e lo strano caso di Queiroz il portoghese alla guida del sogno iraniano chiamato libertà. Spagna-Marocco e i loro capitani, finalmente uno contro l'altro e lontani da Real e Juventus. La testa di serie del Gruppo B passa per la penisola iberica e il Mediterraneo: un girone pervaso di storie di popoli e libertà

0
419

E’ un testa a testa tutto iberico per passare agli ottavi da testa di serie.

Da un lato il Portogallo sempre più di Cristiano Ronaldo; il capitano ha risolto lo scorso match contro il Marocco che, subendo la seconda sconfitta e restando a quota zero è già fuori dai giochi.

La Spagna, dall’altro lato, dopo il pareggio contro i lusitani si è imposta grazie a Diego Costa contro la Iran e anche in questo caso non si è andati oltre l’1-0.

L’ Iran che rispetto ai marocchini era meno quotata, in caso di storica seppur improbabile vittoria con il Portogallo potrebbe sognare l’accesso agli ottavi di finale.

CLASSIFICA GRUPPO B
Spagna: 4
Portogallo: 4
Iran 3
Marocco: 0

Iran – Portogallo e lo strano caso del portoghese alla guida del sogno iraniano chiamato libertà

Le due compagini si scontrano per la seconda volta nella storia del Mondiale, l’ultimo risale a quello di Germania 2006 quando il Portogallo vinse 2-0, prima rete di CR7 in Coppa del Mondo.
Gli iraniani non hanno mai vinto con squadre europee e l’unico punto risale al Mondiale 1978 contro la Scozia. Anno però in cui inizia un digiuno lungo vent’anni.

Un anno dopo infatti alla Rivoluzione Islamica conseguì il consolidamento del regime integralista che tornò ad ostracizzare ogni tipo di occidentalizzazione, tornando ad imporre il velo alle donne. Ritenuto fino a quel momento occhiello del processo di apertura e liberalizzazione il calcio fu il primo settore ad essere colpito dal Regime.

Un periodo difficile per l’Iran e per il calcio iraniano; un periodo buio protrattosi a lungo; l’assenza dalla Coppa del Mondo fu interrotta, appunto, vent’anni dopo da “Ali Daeei” che il 23 novembre 1997 segnò il gol che valse un altro pareggio, questa volta contro l’Australia, gol che consegnò la qualificazione al Mondiale di Francia 1998.

Senodo epocale anche e soprattutto a livello storico-politico: la già citata vittoria contro gli USA scrisse la storia non soltanto in ambito prettamente calcistico, in quanto prima vittoria storica in Coppa del Mondo. In quell’occasione le tv iraniane che hanno trasmesso i match del Mondiale hanno censurato diversi episodi legati ai cori anti-statunistensi o contro il regime.

Ma non soltanto perché gli episodi in quell’occasione furono diversi, durante le qualificazioni a Francia ’98 infatti, qualche giorno dopo la vittoria contro l’Australia, i tifosi si riversarono per le strade di Teheran per festeggiare; sull’onda dell’entusiasmo furono violati diversi divieti governativi persino dalle donne che oltre a scendere in piazza si svestirono addirittura del velo, provocando la reazione da parte delle autorità che cercarono in tutti i modi di boicottare i festeggiamenti dirottando addirittura l’aereo con a bordo i giocatori in viaggio di ritorno.
Tentativi inutili perché al rientro della squadra circa cinquemila tifose iraniane si sono presentate fuori dallo stadio che, non a caso, si chiama Azadi che vuol dire libertà. Dopo diverse pressioni e tentativi, tremila di loro sono riuscite ad accedere allo stadio.

La perpetuata connessione tra la lotta socio politica iraniana e il calcio è continuata nella contemporaneità. La nazionalità iraniana, popolata negli anni da personaggi che negli anni si sono distinti per le loro posizioni politiche spesso in antitesi con quelle governative.

La storia di Masoud Shojaei Soleimani, il capitano iraniano che chiese pubblicamente al presidente iraniano che le donne potessero essere ammesse negli stadi.

Nello scorso match dell’Iran contro la Spagna per la prima volta nella storia le donne hanno potuto assistere ad una partita all’interno dello stadio dove sono stati allestiti dei maxi schermo. E’ rimasto vietato assistere all’evento sportivo in luoghi pubblici quali i bar.

Il provvedimento concesso delle autorità iraniane era circoscritto al match contro la Spagna che si voleva tentare ad estendere anche per quello contro il Portogallo. Il passo avanti già compiuto è una vittoria nel percorso di emancipazione, libertà e uguaglianza.

Oggi quel passo avanti è anche nelle mani di Carlos Queiroz il portoghese che si troverà faccia a faccia con parte del suo passato, della sua storia e di sé stesso. Due volte tecnico della nazionale portoghese, oggi dovrà provare a fronteggiarla per regalare ad un popolo parzialmente “suo” qualcosa che va oltre una semplice qualificazione agli ottavi di Coppa del Mondo.

LEGGI ANCHE:

– Alireza Beiranvand, il pastore diventato portiere dell’Iran

– Russia 2018: Iran senza scarpini

– Iran: cinque tifose si travestono da uomo per entrare allo stadio

– Russia 2018: la prima sorpresa è la vittoria dell’Iran. A Teheran è già festa


Spagna – Marocco: finalmente Ramos VS Benatia

Il Marocco ormai escluso dalla corsa alle qualificazioni difficilmente riuscirà a strappare un punto alla Spagna per non concludere l’avventura in Russia a 0 punti. Gli spagnoli, dal canto loro devono suggellare la qualificazione.

Quello di domani è il terzo incontro della storia, entrambi i due precedenti risalgono alle fasi di qualificazione per il Mondiale ’62, match di andata e ritorno durante i quali si imposero entrambe le volte gli iberici.

E’ la volta dello scontro tra i due rispettivi capitani Sergio Ramos e Medhi Benatia che si incontrano per la prima volta malgrado si sarebbero già potuti incontrare tre volte negli ultimi tre anni. In Champions League infatti Real Madrid e Juventus si sono scontrate tre volte in un anno; ma sia in finale a Cardiff di giugno 2017 che nei due match di andata e ritorno per i quarti di finale di Champions League della scorsa stagione i due difensori non si sono incrociati per l’assenza del marocchino prima e dello spagnolo dopo. Nei due precedenti entrambe le volte ad uscirne vittorioso, presente o meno, fu il capitano spagnolo.

 

Egle Patanè