Ronaldo, il Pallone d’Oro e la giustizia divina

Secondo la sorella Elma, Ronaldo non ha vinto il Pallone d'Oro per la mafia e per i miserabili, ma forse ci penserà Dio a togliere il maltolto...

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“Viviamo in un mondo dove comandano i miserabili, i mafiosi e i soldi”.

 

Così Elma Aveiro, sorella di Cr7, ha commentato l’assegnazione del Pallone d’Oro a Luka Modric che ha scalzato Ronaldo, piazzandolo al secondo posto.

La delusione e la rabbia sono sentimenti comprensibile da parte di un familiare abituato a vedere primeggiare sempre il proprio congiunto; non a caso nel suo sfogo pubblicato su Instagram, Elma ha postato un’immagine del fratello con uno dei cinque prestigiosi trofei vinti nel corso della sua sfolgorante carriera.

Addirittura gli amici del blasonato alieno in maglia bianconera hanno parlato di una mancanza di rispetto nei confronti del migliore (dimenticando forse che l’assegnazione è andata ad un campione indiscusso, non ad un esordiente di un campionato di serie inferiore).

Ma Luka nulla può contro Cristiano.

Che, come si conviene ad una star del suo calibro, è stato osannato sino in fondo anche dalla Federazione del Portogallo che sempre su Instagram ha parlato di lui come del “migliore di sempre, tutti lo sappiamo”.

Tutti, proprio tutti. E se qualcuno lo dimentica, ci pensano in tanti a ricordarlo.

Sarebbe utopistico pensare che, come in qualsiasi altro contesto del pianeta Terra, e dunque anche nel calcio, il Dio denaro non rappresenti la divinità alla quale molti si prostrano; così come sarebbe ingenuo pensare che i poteri forti non possano influenzare le decisioni, anche quelle intorno ad un pallone (d’Oro o di cuoio che sia).

Su Ronaldo, poi, aleggia il tam tam della vendetta per aver lasciato il Real Madrid. E vada.

Ma l’aspetto che lascia maggiormente perplessi a proposito della disamina della sorella è la stilettata finale: “Ma il potere di Dio è più grande di tutto questo marciume. Dio è lento, ma non sbaglia mai”.

Una sorta di avvertimento in stile Vecchio Testamento, un’ allusione al Sommo dei cieli che potrebbe scomodarsi per fare giustizia (divina).

Chissà che tanto fervore non dipenda da una paura concreta, da un vero e proprio spauracchio.

Quello di perdere prestigio e di conseguenza futuri sponsor e contratti multimilionari…

Silvia Sanmory