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Roman Yaremchuk e quel grido di speranza per la sua Ucraina

Yaremchuk, dopo aver segnato la rete del pareggio, ha mostrato una maglia con il simbolo della sua Nazione per vicinanza in questa delicata situazione politica

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Fonte immagine: Profilo ufficiale Instagram Roman Yaremchuk

In questo delicatissimo momento politico per l’Ucraina, Roman Yaremchuk, bomber del Benfica, ha voluto dedicare il gol alla sua Nazione

A breve ci ritroveremo a vivere una vera e propria guerra? Probabilmente sì, la Russia del suo leader Putin questa notte ha invaso la vicina Ucraina.

Una situazione tutt’altro che tranquilla con le altre Nazioni alleate pronte a intervenire.

Sono stati tanti i messaggi di vicinanza nei confronti del popolo ucraino, anche dal mondo del calcio.

Il bomber ucraino del Benfica, Roman Yaremchuk ha deciso di dedicare il suo gol in Champions alla sua Nazione, mostrando una maglia con lo stemma dell’Ucraina e baciandola più volte.

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Fonte immagine: Profilo ufficiale Instagram Roman Yaremchuk

“E’ molto difficile parlarne, è una situazione difficile per il nostro paese, il calcio è il calcio certo, ci sono tante cose che stanno succedendo nel mio paese”

Quell’esultanza è stato un vero grido di speranza per l’Ucraina, che stanotte ha visto concretizzarsi un incubo che era nell’aria: l’invasione delle forze militare russe.

Ma Yaremchuk non è l’unico ad essersi esposto in maniera chiara, anche un altro connazionale: Alex Zinchenko, esterno del Manchester City

Fonte immagine: Profilo ufficiale Instagram Alex Zinchenko

Anche Douglas Costa ha voluto esprimere la sua vicinanza per l’Ucraina dove ha giocato per cinque stagioni allo Shakhtar Donetsk:

“È una questione politica e noi che giochiamo non siamo così informati. La verità è che spero che le cose cambino e che l’Ucraina torni com’era prima. Questo Paese è nel mio cuore, che ora è a pezzi per questa situazione.  Sono molto dispiaciuto perché l’Ucraina mi ha dato tante cose, è lì che è iniziato tutto”.

A proposito dello Shakhtar Donetsk, la situazione è molto delicata con l’attuale allenatore Roberto De Zerbi e altri otto italiani dello staff tecnico chiusi in hotel insieme a tutta la squadra. Da oggi la squadra non si allenerà più, aeroporto chiuso e campionato sospeso.

Ecco le parole del tecnico italiano:

“Me ne sto in camera, è una brutta giornata. Ho aspettato a lungo che la federazione sospendesse il campionato, fin da quando è successo quel che é successo col Donbass…però non mi sono mosso, perché io sono qui per fare sport e non potevo girare le spalle al campionato, ai tifosi che ci seguono…ho tredici ragazzi brasiliani, il mio staff…potevamo tornare a casa almeno fino a quando non ci fosse stata sicurezza, no, abbiamo aspettato…stanotte ci hanno svegliato le esplosioni.
Stamattina hanno sospeso il campionato e dalle finestre dell’hotel Opera abbiamo visto file di auto che si muovevano, credo stiano andando in Polonia. L’Ambasciata italiana ci aveva sollecitato di andarcene ma non potevo, ripeto, io uomo di sport, girare le spalle al club, al calcio e andarmene così. E alla fine hanno chiuso lo spazio aereo e si sta qui: non credo almeno per ora che siamo a rischio, sono venuto qui per fare sport, davvero, e mi armo di pazienza”

Andriy Shevchenko, ex CT dell’Ucraina e leggenda del Milan, ha voluto far sentire la sua voce per la Nazione che ha rappresentato anche calcisticamente.

Fonte immagine: Profilo ufficiale Instagram Andriy Shevchenko

La redazione si unisce a quel grido di speranza partito da Yaremchuk e che ha abbracciato tutti indistintamente.

Ci sono cose da fare ogni giorno:
lavarsi, studiare, giocare,
preparare la tavola
a mezzogiorno.
Ci sono cose da fare di notte:
chiudere gli occhi, dormire,
avere sogni da sognare,
orecchie per non sentire.
Ci sono cose da non fare mai,
né di giorno, né di notte,
né per mare, né per terra:
per esempio, la guerra.

(Gianni Rodari)

Raffaella De Macina
Fonte copertina: Profilo ufficiale Instagram Roman Yaremchuk 

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