Roma: un mese di addii, arrivi e mancati arrivederci che fanno discutere

0
210

Si può essere intrigati da lui, o può andare così di traverso tanto da essere assaliti dal desiderio di eliminarlo dal calendario. In ogni caso, però, il calciomercato invernale sa far discutere e in casa Roma l’argomento ha tenuto banco anche in questa stagione.

Tre elementi della prima squadra in partenza, Castan a titolo temporaneo, Emerson e Moreno a titolo definitivo, uno in arrivo solo l’ultimo giorno della sessione. Nell’occhio del ciclone la decisione di lasciare andare un calciatore che, seppure aveva perso il posto da titolare ed era rientrato ad ottobre dopo la rottura del legamento crociato, aveva fatto ben sperare durante la scorsa stagione.
Emerson Palmieri era stato l’anno passato identificato come un giocatore sul quale puntare non soltanto nell’imminenza ma a lungo termine, considerando la giovane età del terzino e le potenzialità dello stesso. Eppure ha preparato armi e bagagli ed è partito alla volta di Londra, sponda Chelsea. La domanda allora sorge spontanea: volontà del calciatore, scelta tecnica o semplicemente esigenza economica? La risposta sembra da ricercare proprio nella terza opzione.

Il quesito, però, che risuona ancor più rimbombante a Trigoria e dintorni, ha per oggetto un altro calciatore che per giorni è stato dato per partente e accostato anch’esso ai blues, Edin Dzeko. Possibile che una squadra come la Roma, che si pone obiettivi importanti e che nel mese corrente disputerà l’ottavo di finale di Champions League, riponga in una trattativa in uscita, riducendo dunque a un aspetto economico, il suo più grande guadagno? Non sarebbe più coerente con gli interessi della squadra puntare ad allargare la lista dei big che sanno fare la differenza, piuttosto che alleggerirla degli stessi?

Alla base un problema di ”conti”, con il tanto temuto fair play finanziario a imporre la possibilità di acquistare nuovi elementi soltanto a seguito di vendite. Altra opzione, colta e messa in pratica soltanto nella giornata di mercoledì scorso, quella del prestito. E’ sbarcato nella Capitale, Jonathan Silva, arrivato a titolo temporaneo fino a giugno 2018 con possibilità di riscatto dal Sporting Clube de Portugal. Le problematiche di bilancio hanno una gran rilevanza e un forte peso negli equilibri finanziari della società, ma tutto questo induce i tifosi ad essere assaliti da uno sconforto che, coniugato con le ultime prestazioni con annessi risultati non positivi, portava certamente a sperare in un mercato in entrata più consistente, pur sfruttando le uniche modalità possibili. O, perlomeno, evitare di cominciare una trattativa in uscita con protagonista un giocatore che, seppur in un omento non esaltante, ha dimostrato di essere in grado di essere un “muro portante”.
Adesso l’attenzione è volta alla sessione estiva di calciomercato, considerando che sulle agende dei ds dei top club europei già figurano molti nomi romanisti. Riusciranno i dirigenti a resistere a tali proposte?

 

Chiara Vernini