Il magnate texano Dan Friedkin ha ufficialmente presentato la sua offerta vincolante per l’acquisizione dell’As Roma per una cifra intorno ai 591 milioni.
Nella notte del 6 agosto, l’offerta finalmente è stata accettata dal presidente uscente James Pallotta. Ma andiamo per un attimo indietro nel tempo.
Il gruppo Friedkin e Pallotta si erano già accordati a febbraio per una cifra di gran lunga superiore, quasi vicino agli 800 milioni; cifra ridimensionata al ribasso con l’improvvisa pandemia che ha tagliato letteralmente le gambe all’economia mondiale.
Finisce l’era Pallotta tra plusvalenze, rivoluzioni e sogni mai realizzati
Da un americano ad un altro, ma cerchiamo un po’ di conoscere chi sarà il nuovo presidente giallorosso.
Dan Friedkin non è certo uno sprovveduto, anzi ha saputo pazientare e soprattutto non demordere ai continui rifiuti di Pallotta che fino all’ultimo ha provato a tirare il prezzo il più possibile a suo favore.
Pallotta ha acquistato la Roma nove anni va a cifre decisamente più basse portandola a migliorare il suo valore mondiale ma anche ad aumentare ulteriormente i suoi debiti e i costi di gestione.
Ritornando a Friedkin, Forbes valuta il suo patrimonio in 4,1 miliardi, mentre la sua società, che ha cominciato l’attività nel 1969, ha la esclusiva per la distribuzione delle Toyota in cinque stati (complessivamente 154 concessionari): Texas, Arkansas, Louisiana, Mississippi e Oklahoma.
La Roma sembra essere in buone mani considerando appunto questi dati anche perchè il gruppo Friedkin non è fermo solo al settore automobilistico, ha nella sua personale margherita da sfogliare anche resort (Messico e Stati Uniti), safari ed è presente nel settore cinematografico.
In tutto sono ben dodici le società che fanno parte del loro gruppo che ha oltre 5.600 dipendenti, 2.100 dei quali a Houston; praticamente un vero e proprio impero in America con un giro di affari da circa 9 miliardi di dollari.
Dan è pronto a dare a suo figlio Ryan le chiavi della gestione Roma proprio come Steven Zhang all’Inter.
Suo figlio avrà anche solo 30 anni ma ha alle spalle una grande esperienza manageriale: direttore e consigliere di amministrazione di The Friedkin Group e produttore di alcuni film.
Nel loro DNA c’è anche una natura molto benevola, infatti, Ryan ha istituito il “Friedkin Conservation Fund”, un’organizzazione che si occupa di preservare la natura selvaggia in aree protette della Tanzania.
La differenza netta dall’ormai ex presidente è che Ryan Friedkin ha già acquistato una casa a Roma per poter seguire da vicino quella che sarà la sua nuova sfida personale: riportare in alto la Roma.
Pallotta ha più volte ribadito che avrebbe lasciato la sua società solo in mani solide e queste sono le sue ultime parole da presidente prima di passare ufficialmente il testimone al gruppo Friedkin:
Dan e Ryan Friedkin hanno dimostrato totale dedizione nel voler finalizzare questo accordo e nel guidare il Club positivamente. Sono certo che saranno dei grandi futuri proprietari per l’AS Roma
Le strategie saranno tante, a partire dal tanto agognato stadio dove nell’ultimo periodo sembra proseguire spedito l’iter che porterà finalmente a posare la prima pietra.
Il nuovo presidente dovrà anche colmare i debiti lasciati dal suo predecessore; decidere in tempi brevissimi lo staff tecnico e dirigenziale che accompagneranno la Roma nei prossimi anni e blindare sul mercato alcuni gioielli giallorossi da cui ripartire.
I presupposti sembrano buoni. La speranza è che questo nuovo presidente riesca davvero a far risorgere la Capitale senza vendere fumo negli occhi a cui i tifosi giallorossi purtroppo sono stati abituati in tutti questi anni dell’era americana.
Il closing ufficiale è atteso per il 17 agosto, e da quel giorno Dan Friedkin diventerà il 25° presidente della storia della Roma.
Raffaella De Macina
Immagine copertina: Twitter