Se ti avessero detto che la Roma si sarebbe giocata mezzo anno in una sola settimana, probabilmente non ci avresti credulo o al massimo avresti temuto per un attimo l’effetto déjà-vù.
Quell’effetto purtroppo per i tifosi romanisti si è concretizzato e no, non è uno scherzo, non usciranno cartelloni con scritto “Sei su scherzi a parte”, non ti sveglierai nemmeno di soprassalto pensando fosse un incubo.
E’ tutto REALE, frutto dell’ennesima beffa di gennaio che tanto odiano i tifosi romanisti perché in questa fase la Roma tende a dare sempre il peggio di sé.
Lo scorso anno, gennaio è stato nerissimo condito dal gravissimo infortunio di Nicolò Zaniolo, quest’anno invece sembra pure peggio dopo aver subito nella stessa settimana una sonora sconfitta nel derby e un’eliminazione dalla Coppa Italia contro le seconde linee dello Spezia.
Le partite si possono perdere, nessuno lo mette in dubbio. Ma la Roma ha perso un derby che praticamente non ha mai giocato. Si è fermata lì, negli spogliatoi dell’Olimpico, uscita poi dalla partita con le maglie perfettamente asciutte.
Rudi Garcia diceva “Un derby non si gioca, si vince” e lo ha fatto chi ha avuto più fame, più voglia e più determinazione per portare a casa tre punti che in un derby romano, si sa, valgono sempre mezzo campionato.
I tifosi non hanno potuto seguire la partita a causa della pandemia che sta ancora falcidiando il mondo e forse per i tifosi romanisti è stato anche un bene considerando la debacle subita dai loro acerrimi cugini.
Si pensava a una reazione di rabbia, da parte della Roma, che avrebbe portato la squadra a uscire gli attributi e mostrarli nella partita di Coppa Italia contro lo Spezia.
Mentre gli spettatori hanno avuto la sensazione di vedere il terzo tempo dello stesso derby.
Un inizio horror visto che la Roma passa due volte in svantaggio dopo soli 15 minuti di gioco. Non ci siamo proprio, giù la testa e pedalare.
E’ stata una serata assolutamente no per Borja Mayoral che ha sbagliato l’impossibile in una partita riacciuffata con il pareggio e su cui lui avrebbe dovuto mettere il sigillo almeno in 2-3 occasioni colossali.
Ma la serata horror non sembra terminare perché arrivati ai tempi supplementari, accade quello che mai nessuno ci si sarebbe aspettato: espulsione per doppia ammonizione per Mancini e dopo soli trenta secondi espulsione diretta per il portiere Pau Lopez per gioco pericoloso su ultimo uomo dello Spezia.
Il patatrac è servito, in 9 contro 11, Fonseca chiama inevitabilmente un doppio cambio che gli costa caro, sì perché il mister non si rende conto del conto delle sue sostituzioni effettuate e, più volte richiamato dal suo capitano Pellegrini che gli ricorda di aver già effettuato i cambi consentiti, manda nella mischia il SESTO CAMBIO.
E’ tutto molto confuso e alquanto imbarazzante, la partita si ferma per alcuni minuti, Pellegrini continua a ribadire più volte al team manager Gombar e mister che il sesto cambio non è valido per regolamento ma annebbiati dalla fretta e dall’improvvisa doppia defezione, decidono di continuare nel pasticcio.
La partita terminerà sulla campo 2-4 per lo Spezia che in doppia superiorità numerica cerca di fare la partita e vincerla senza dover arrivare ai rigori e riesce nel suo intento anche abbastanza agevolmente.
Nel secondo tempo supplementare arriva così la verità, il regolamento è chiaro:
«Ogni squadra potrà effettuare cinque sostituzioni utilizzando al massimo tre interruzioni della gara, oltre all’intervallo previsto tra i due tempi di gioco, nonché, nell’eventualità di disputa dei tempi supplementari, una quarta interruzione, oltre a quelle previste tra la fine dei tempi regolamentari e l’inizio del primo tempo supplementare e tra il primo e il secondo tempo supplementare, solo nel caso in cui al termine dei tempi regolamentari siano stati sostituiti meno di cinque calciatori/calciatrici»
Errore talmente clamoroso e grossolano da essere forse il primo nella storia del calcio.
Le responsabilità sono oggettive e la Roma è recidiva, visto l’altro grave errore capitato nella partita di campionato tra Roma e Verona in cui il calciatore giallorosso Diawara era stato inserito nella lista under 22, pur avendo superato quella soglia e inserendolo in campo ha violato il regolamento perdendo così la partita a tavolino 0-3.
I Friedkin erano presenti alla partita, come in tutte quelle giocate fino ad ora, e il volto scuro di padre e figlio fa presagire che ci saranno nell’immediato degli importanti provvedimenti.
Nel frattempo è già partito il toto-nome….
Raffaella De Macina
Fonte immagine copertina: Profilo ufficiale twitter Federico Terra