Kevin.
La Lavatrice.
L’Olandese Volante.
Il Ghigno.
Ma più semplicemente Strootman.
Gli appellativi non gli sono mai mancati, sinonimo di un grande carisma e di una grande personalità che gli hanno permesso di diventare una delle icone di questa Roma un po’ singolare.
Pilastro del centrocampo con l’avvento dell’era Garcia, Strootman è stato sempre un mix di fascino calcistico e potenza, un giocatore che ha sempre ispirato sicurezza e che anche all’interno dello spogliatoio sapeva come fare la differenza.
Oggi Strootman non indosserà la casacca giallorossa come aveva fatto una settimana fa nella prima giornata di campionato contro il Torino, ma quella dell’Olympique Marsiglia, attualmente allenata proprio dal suo Pigmalione Rudy Garcia.
Ventotto anni, arrivò alla Roma nel 2013 facendo del centrocampo il suo regno: rabbia, grinta, cattiveria, tutto quello che serve ad un giocatore per farsi rispettare, diversi avversari nei contrasti contro di lui hanno mostrato una certa riverenza e spesso è stato grazie alla sua sfrontatezza che la Roma è riuscita a raggiungere record e vittorie.
Alle prime voci di un interessamento della squadra francese nessuno voleva credere che la Squadra Capitolina, seppur in esubero numerico a centrocampo, avrebbe accettato la proposta economica dei marsigliesi.
Le voci si sono fatte sempre più insistenti e la certezza che l’affare si sarebbe concluso in breve sempre più reale, il primo segnale è stato lanciato dal calciatore stesso che sul profilo personale di Instagram ha smesso quasi subito di seguire la Roma, poi la prima offerta rispedita al mittente dalla dirigenza giallorossa, poi quella più vicina alle richieste di Trigoria, 25mln di euro più tre di bonus con un contratto quinquennale per il giocatore a 4,5mln a stagione, il doppio dello stipendio attuale.
L’ultimo allenamento, le lacrime fuori i cancelli del Centro Sportivo Fulvio Bernardini due parole ai tifosi che si aspettavano una smentita: “Mi vogliono vendere”, ed infine oggi, il volo per Marsiglia e tanta, tanta rabbia.
Proprio pochi giorni fa la nascita di sua figlia Jonah Maxime, una gioia immensa condivisa da tutto il popolo giallorosso ormai diventato una famiglia per il giocatore che aveva sposato Roma, l’Italia come la sua seconda Patria, tanto da cominciare a pensare di mettere radici e trovare una dimora di proprietà.
Ma non esistono solo le favole quelle belle con il lieto fine: esistono anche le storie dal finale inedito ed inaspettato e quella di Strootman pare essere proprio una di quelle che lasciano l’amaro in bocca, con il mercato in entrata chiuso e quello francese ancora aperto, nessuno poteva credere che potesse succedere ed invece è successo.
Non ci saranno più le urla in mezzo al campo mentre incitava mezza squadra a seguirlo al grido di battaglia, non ci saranno più le smorfie tanto care a noi tifosi, le prese di posizione, i “morsi” simulati ed i sorrisi appena accennati, i cuori infuocati dei tifosi e le corse sotto la sud con la maglia tra le labbra stretta in un bacio appassionato e sì, le dimostrazioni di affetto e attaccamento che noi di Roma amiamo tanto in un giocatore, quelle che lo distiguono da un semplice professionista e che lo eleggono a simbolo della Capitale: il tifoso romanista è un romantico prima di essere uno sportivo, diffidente ed un po’ spocchioso all’inizio ma accorato al primo fuoco acceso.
Nel 2014 subisce un grave infortunio al ginocchio sinistro che lo costringerà, complice una ricaduta nel gennaio 2015 a stare lontano dai campi fino al 17 Agosto 2016, la Roma lo aspetta e lui mostra tutta la sua riconoscenza firmando nel maggio 2017 un quinquennale, una sorta di ringraziamento ed la dimostrazione di un legame con società e colori: ma il mercato si sa, dà e toglie e per l’ennesima volta un pezzo di cuore viene strappato alla grande famiglia giallorossa.
Dieci goal segnati, e tanti palloni salvati, in 101 presenze: questo è stato, solo nei numeri, il 6 giallorosso che più ha saputo dare a questa Roma americana; ma i numeri non sono sentimenti perchè quelli nei cuori di chi lo ricorderà sempre sono incalcolabili.
Grazie Kevin, la Roma avrà sempre un posto per te nel suo cuore.
Laura Tarani
(immagine copertina Getty)