In occasione di Roma-Milan abbiamo intervistato Sarah Maestri, l’attrice tifosa rossonera con il cuore a Varese
Il Milan è tornato in corsa… la vittoria contro la Sampdoria l’ha consolidato in piena zona Europa League, è in semifinale di Coppa Italia e ha conquistato gli ottavi di Europa League. Merito di Gattuso che saputo infondere alla squadra la sua grinta, la sua esperienza e il suo essere rossonero. Oggi il Milan non è più smarrito, ha obiettivi e ha continuità nel perseguirli … nonostante i giovani o per meglio dire, investendo sul loro entusiasmo. La sfida di domenica contro la Roma è una gara che ci dirà quanto i “piccoli diavoli” siano diventati grandi. Oltre al coraggio di puntare sui giovani, tra Giallorossi e Rossoneri ci sono molte affinità: proprietà straniera, ex di spessore, attaccanti inaspettati, entrambi in panchina schierano due che una volta erano ex centrocampisti -dei rispettivi club che allenano- .
Abbiamo affrontato questi argomenti con una tifosa particolare. Molti la conoscono in veste di attrice ma pochi sanno che Sarah Maestri, nella sua vita, oltre al cinema, alla tv, alla radio, al teatro, c’è anche il calcio. Sarah è prima di tutto una tifosa milanista ma è anche una grande appassionata del Varese Calcio, club per il quale è madrina e in passato si si è occupata della scuola calcio.
Come nasce la tua passione per il Milan?
Bhe, quando sono nata mio padre invece di mettere un fiocco rosa ne ha messo uno rossonero. Nel tempo, fin da bambina, ho sempre seguito con lui e per lui il Milan: era un modo per essere vicini, un modo per trascorrere tempo insieme, la domenica, allo stadio; il calcio e il Milan rappresentavano un modo per unirci. Conoscevo tutte le formazioni a memoria: mi interrogava!
Il Varese Calcio, invece?
Varese è il cuore! quando posso, non perdo occasione di correre al “Franco Ossola” per sostenere la squadra che, purtroppo, non sta vivendo un buon periodo e rischia il fallimento.
Che tifosa sei?
Sono una tifosa da curva (quella sana che canta e incita). Frequentavo la “Fossa dei Leoni” poi con il tempo, crescendo, e per il mio lavoro, non sono più così “ultras” ma devo dire che quando vado, anche se sono in tribuna, a tifare Milan o Varese, mi scateno come se stessi in curva.
Roma e Milan: due squadre italiane con proprietà straniera. Come giudichi l’avvento degli stranieri nel calcio italiano?
Il discorso è ampio e non limitato al calcio. Mi spaventa molto più l’arrivo di stranieri in settori come l’alimentazione, le telecomunicazioni… l’Italia, purtroppo è in vendita nonostante abbia un patrimonio e risorse uniche: il calcio rispecchia il nostro paese!
Ancelotti e Capello sono due grandi ex di ambedue le formazioni: che ricordo hai di entrambi?
Ancelotti lo porto nel cuore e spero sempre che prima o poi ritorni; … di Capello ricordo quando disse “Mai alla Juve” …non aggiungo altro!
Cosa temi della squadra avversaria?
La Roma è una squadra forte e consolidata e ha Under che può fare male…
I Rossoneri si sono riprensi la zona Europa League: credi che il Milan possa diventare un’altra candidata per il piazzamento Champions?
Sono realista e quest’anno, credo, sia prematuro ambire al piazzamento Champions ma sono anche dell’idea che il Milan ha dimostrato che con il tempo può “tornare a essere una grande”: ha giovani di prospettiva e talento, ha iniziato a gettare le basi per una forte squadra del futuro. E’ un club che ha fatto capire di guardare al domani e soprattutto a “coltivare” prodotti italiani: va preso come esempio.
Un aggettivo per Gattuso:
Ho sempre nutrito immensa stima per Ringhio come calciatore prima e oggi come allenatore. Lui è grinta e passione!
Milan e Roma stanno vivendo un buon momento anche grazie all’apporto di molti giovani: in chiave mercato, sei più per i campioni affermati o per le giovani scommesse?
Anni fa ti avrei risposto “il grande campione”: io sognavo Beckham… oggi, con un passato alle spalle a occuparmi del settore giovanile del Varese, razionalmente, ti dico che i giovani hanno tanto da dire (non solo nel calcio ma in tutti i settori della vita) e vanno coltivati. Bisogna puntare sui giovani!
Parlando di giovani, Roma-Milan è anche la sfida nella sfida tra Cutrone e Under. I due ventenni stanno stupendo tutti: qual è il pregio che riconosci al tuo attaccante? Immaginavi che potesse essere così decisivo?
Cutrone mi sembra un ragazzo molto umile ma con carattere: aveva 1 sogno è lo ha realizzato. Ha un grande fiuto per il gol lui e vede la porta. Lo seguo dalla Primavera ma, nonostante si notasse tutto ciò, il salto in prima squadra non era scontato: assolutamente una piacevole sorpresa!
Locatelli e Pellegrini sono due prodotti del vivaio rispettivamente di Milan e Roma: li consideri risorse da “usare” in chiave mercato oppure elementi sui quali puntare per continuare una tradizione di “bandiere” che nel calcio moderno va sempre più perdendosi?
Una squadra con storia e solidità, deve assolutamente investire sul proprio vivaio e non ha necessità di “utilizzare” i propri talenti per guadagnare a differenza di quanto, invece, accade nelle realtà di provincia e più piccole dove un talento è difficile da trattenere e rappresenta una risorsa per i club.
Alisson e Donnarumma a difendere i pali: faresti cambio numero 1?
No, ma se lui vuole andare… che vada! La società ha dimostrato di tenere a lui in più occasioni e modi, non ultimo il contratto … tocca sempre a lui decidere cosa fare, il Milan gli ha fatto capire di tenere al suo talento!
Che partita ti aspetti e come finirà?
Mi auguro sia una bella partita, con tante azioni e tanti gol. Non credo finirà a reti inviolate nonostante al Milan, tutto sommato, potrebbe anche far comodo un pari (ma non uno zero a zero che non permette di esultare)!
Caterina Autiero