Trent’ anni compiuti questa estate e una carriera in fase discendente per i troppi infortuni avevano messo in qualche modo Javier Pastore ai margini di ogni progetto ambizioso.

Eppure “El Flaco”, nomignolo attribuitogli per la sua magrezza, ha ancora molto da dimostrare e forse è arrivato il momento di lucidare gli scarpini e ritornare grande.

Inizia la sua carriera in Argentina, da dove appunto proviene. Ma le sue enormi qualità esplodono in Italia nel 2009 a Palermo a soli 20 anni e dove permane per due stagioni.

La sua tecnica è sopraffine, il suo modo di giocare di un’eleganza disarmante. I suoi modelli sono il brasiliano Kakà e il suo connazionale Riquelme.

Il suo ruolo principale è quello di trequartista ma viene utilizzato anche in altri ruoli nella fase di attacco, dall’esterno di attacco, alla mezzala fino alla seconda punta.

Pastore al Palermo
Foto: Calcioblog

La sua bravura non passa di certo inosservata, anzi dopo solo due stagioni il Paris Saint Germain punta gli occhi sul calciatore che lo strappa alla concorrenza nel 2011 per una cifra intorno ai 43 milioni.
Cifra notevole considerando il periodo in cui determinate cifre non giravano così facilmente rispetto ad ora.

Trascorre sette importanti stagioni con la maglia della squadra parigina con uno score che dimostra la sua titolarità fino alla stagione 2015-2016 dove è caratterizzata da continui infortuni.

Le successive due stagioni sono un flipper tra infermeria, lavoro differenziato e partite. Il calciatore argentino non riesce più ad essere determinante e i numerosi infortuni non fanno altro che allontanare Pastore dalla maglia da titolare.

Nell’estate del 2018, in un periodo della sua carriera molto a rilento e difficoltoso decide di accettare la corte della Roma dopo aver collezionato con il Paris Saint-Germain: 269 presenze, 45 goal ed oltre 60 assist vincendo cinque Ligue 1, cinque Supercoppe di Francia, cinque Coppe di Lega Francese e per quattro volte la Coppa di Francia.

Pastore al Psg
Foto: Pagine Romaniste

Dopo sette lunghi anni ricchi di trofei e anche note negative, ritorna finalmente in Italia scegliendo la Capitale sponda giallorossa.
La notizia del suo acquisto provoca un grande entusiasmo nella piazza romana, sopratutto conoscendo le notevoli doti dell’argentino pur reduce da molte noie muscolari.

Accostato più volte all’Inter, si ritrova a dover sostituire il tanto amato Nainggolan andato ad accasarsi proprio tra le file nerazzurre.
L’inizio sembra entusiasmante, all’aeroporto c’è un tripudio di sciarpe giallorosse e di tifosi che intonano a gran voce cori con il suo nome.

Pastore si presenta a Fiumicino con una capigliatura tipica da “samurai” spazzando così le polemiche sulla cessione del “ninja”.

Pastore alla Roma
Foto: Il Messaggero

La sua avventura a Roma inizia nel migliore dei modi anche sul campo con un grandissimo gol di tacco degno delle sue immense qualità. I tifosi di sfregano le mani nel vedere il gioco di Pastore ma ecco che l’ombra dell’ennesimo infortunio è alle porte.

Passa così una stagione dove passa la maggior parte del tempo a fare terapie riabilitative e collezionando solo 14 presenze in campionato.
Purtroppo, in una piazza molto esigente come quella di Roma, è facile così passare beniamino a ex giocatore in pochissimo tempo.

Ecco che però qualcosa improvvisamente in questa stagione è cambiata.

Con l’arrivo del nuovo tecnico Paulo Fonseca, i vari infortuni inizialmente non cambiano, anzi, la Roma sembra ulteriormente falcidiata dagli infortuni tanto da trovarsi con estrema emergenza a centrocampo.

Da lì inizia la sua seconda vita, Fonseca parla senza mezzi termini: “Pastore è difficile che giochi due partite in poco tempo senza recuperare”. 

Invece avviene a sorpresa proprio quello che non ci si aspettava: Pastore ne ha giocate già cinque consecutive e sembra non subire particolarmente il carico che comporta giocare più partite ravvicinate. Riesce a giocare partita dopo partita, partendo da titolare e giocando in maniera più arretrata per sopperire alle varie lacune a centrocampo per poi avanzare in fase di possesso palla.

Passaggi “no look”, rabone e standing ovation per lui nell’ultima partita contro il Napoli stanno a dimostrare quanto il peggio finalmente sia passato e che il Flaco sia ritornato quello dei tempi migliori.

Il calciatore stesso nell’intervista post partita ha parlato del suo allenatore e del suo attuale stato di forma:

Fonseca mi ha dato molta più fiducia e gestito bene i miei allenamenti. Ora sto bene fisicamente, posso fare sforzi che prima non mi riuscivano

Alla fine, Fonseca nel momento cruciale della sua squadra per via dei tantissimi infortuni, è riuscito a tirar fuori il meglio da lui e a rispolverare anche quel Flaco che ci deliziava guardandolo giocare e dando vita così a una vera e propria rinascita.

Pastore
Foto: Tuttomercatoweb.it

Raffaella De Macina
Foto copertina: La Repubblica