Roma, la forza è il gioco di squadra

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La partita di  domenica sera per la Roma può essere così sintetizzata: altri tre gol realizzati, tre punti da aggiungere in classifica e un infortunio, seppur non preoccupante, per Paredes. Sembra infatti che questa in stagione il fato negativo degli infortuni continui a far visita a Trigoria che, dai mesi antecedenti l’inizio del campionato, ha l’infermeria piena. Con Manolas fuori per un intervento al setto nasale, Vermaelen alle prese con la pubalgia, Florenzi da poco operato a seguito della rottura del crociato, Palmieri out a causa di un risentimento muscolare e con Mario Rui che non ha ancora giocato una gara ufficiale con la nuova maglia per aver rimediato lo stesso infortunio del 24 giallorosso, il mister di Certaldo si è trovato ad affrontare una vera e propria emergenza in difesa, con una linea tutta da reinventare. Se non bastasse, poi, Rudiger, al rientro dal lungo stop, ha dovuto  giocare  tre partite in una settimana, seppur non disputando tutti e 270’, e Fazio, dopo esser rimasto in panchina nella sfida di Europa League contro l’Austria Vienna, nell’ultima gara è sceso in campo non al meglio delle sue condizioni fisiche. Probabilmente aver ottenuto risultati positivi, riuscendo a colmare queste assenze difensive, alle quali  va aggiunta quella di Totti in attacco, aumenta l’asticella della soddisfazione che il tecnico romanista e il suo team possono provare dopo questi match.

Il  merito di queste prestazioni va equamente distribuito tra l’allenatore e giocatori. Se infatti Spalletti ha saputo aiutare i propri uomini a trovare la dimensione giusta, gli stessi calciatori sono stati in grado di ricoprire in campo ruoli che non sono prettamente i loro. Fra tutti Daniele De Rossi, abbassato come centrale difensivo sia nella sfida contro la formazione viennese, sia in corso di partita in quella contro il Bologna all’Olimpico. Non solo il centrocampista romano, però, ha ricoperto una posizione non sua (la stessa che già altre volte era stato chiamato a occupare), ma anche Radja Nainggolan il quale,  per uno spezzone di gara domenica si è arretrato per fare il terzino. Così come gli esterni offensivi Perotti, Salah e El Sharaawy che alternatisi in queste due ultime uscite, hanno dimostrato la propria predisposizione verso i compagni, coprendo per buona parte della gara tutta la propria fascia e aiutando a difendere quando necessario.  Si sta rivelando probabilmente questa la forza della Roma, riuscire a giocare come squadra entrando in campo con la mentalità di un gruppo per 90’, ponendosi come obiettivo quello di portare a casa il massimo dei punti utili raggiungibili. Questa maturità che piano piano sembrano acquisire i giocatori giallorossi, la si riscontra certamente negli atteggiamenti  degli stessi durante il match. Da Dzeko, divenuto punto riferimento in attacco,  e non solo,  per i proprio colleghi, il quale sta facendo sua quella “cattiveria agonistica” tanto richiesta dal suo tecnico, a Leandro Paredes, in costante crescita oltre che professionale anche comportamentale. Fino all’undici  romanista che, da giocatore anarchico come veniva da molti definito, sta mettendo in mostra il proprio altruismo verso i compagni, come testimonia la scelta di domenica di rinunciare a calciare in porta cercando il quarto gol personale, nel tentativo di  far entrare nel tabellino dei marcatori il numero otto  argentino. Da queste note positive la Roma dovrà ripartire alla ripresa del campionato e con i rientri di alcuni elementi tra i possibili convocati, dovrà sistemare definitivamente, o almeno provaci,  il difetto più grande mostrato in questo inizio di stagione: le distrazioni nella fase difensiva. Nell’ultima gara la formazione è uscita dal terreno di gioco mantenendo inviolata la porta di Sczcesny e questo, però, non deve dimostrarsi un evento casuale  ma bensì deve diventare una certezza.

Intanto, mentre sette giocatori sono stati convocati dalle rispettive nazionali, i restanti continuano ad allenarsi al Fulvio Bernardini, mentre la dirigenza comincia a pensare a quali innesti potrebbero arrivare nella finestra invernale di calciomercato e, magari, quali potrebbero salutare. Con l’uomo del momento in casa Roma, Salah, che a gennaio partirà per la Coppa d’Africa, nella Capitale dovrà arrivare qualcuno che non farà sentire, o almeno tenterà in questo intento, la sua assenza. Il nome nell’aria dalle parti della sede della Roma è quello del Papu Gomez, prossimo avversario del team capitolino e, nei giorni passati, molte indiscrezioni parlavano di un possibile approdo di Memphis Depay  del Manchester United. Per il momento queste restano  ipotesi a cui si risponderà soltanto tra qualche tempo,  quando si scoprirà se qualche giocatore, Iturbe in primis, abbandonerà la città per andare a rinforzare qualche altra squadra, magari la stessa dalla quale potrebbe partire il nuovo giallorosso.

Chiara Vernini