Roma-Juve non riapre il campionato perché la Roma si sveglia solo negli ultimi minuti di gioco, pareggiando in inferiorità numerica dopo un brutto primo tempo e mezzo. Per i giallorossi la situazione rimane perciò invariata a -9 dalla capolista e con gli scontri diretti a sfavore, mentre i bianconeri possono rimproverarsi il fatto di non aver chiuso definitivamente i giochi, perché in 11 contro 10 e in vantaggio non hanno approfittato della situazione. Quello che ha cambiato il volto della partita sono stati i cambi di Garcia che ha tolto Ljajic, Totti e De Rossi per inserire Florenzi, Iturbe e Nainggolan.
Primo tempo incolore, acceso da un diverbio tra De Sanctis e Manolas, sintomo del nervosismo della Roma che non solo non si è mai resa pericolosa in area, ma rischia di andare sotto per un contropiede di Tevez. La lentezza dei giallorossi favorisce la Juve che domina a centrocampo, aspetta la Roma e si rende pericolosa nelle ripartenze. La Roma non risorge fino a quando sembra prendere il colpo di grazia: al 63′ Torosidis atterra Vidal al limite e si prende il secondo giallo. Su punizione Tevez non sbaglia quello che sembra proprio il gol partita.
Inizia la girandola dei cambi giallorossi che dà nuova linfa alla squadra. Buffon è impegnato per la prima volta al ’72 su un colpo di testa di Manolas. Iturbe mette sotto pressione la Juve con le sue accelerazioni e costringe Chiellini ad atterrarlo vicino l’area di rigore. Sul cross di Florenzi Keita stacca di testa e batte Buffon, grazie anche a una deviazione di Marchisio. La Juve non trova più il bandolo della matassa e continua a subire le azioni avversarie, mentre la Roma non riesce a trovare il guizzo vincente. Più che puntare allo scudetto, ora gli uomini di Garcia devono difendere il secondo posto con il Napoli a -4.
Erika Eramo