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Roma-Inter, le sensazioni di Simona Mariani e Donato Inglese in vista del big match

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Roma-Inter: un match che sa di grandi aspettative

Roma-Inter, da sempre un match che infiamma lo Stadio Olimpico. Non una semplice partita quella che si giocherà nella Capitale per questo sabato 4 dicembre tra José Mourinho, da un lato, e Simone Inzaghi dall’altro.

José Mourinho è sicuramente il grande ex della partita. Colui che ha regalato qualcosa di storico ai nerazzurri. Ma è anche la guida che potrà far ritrovare l’orientamento giusto alla sua Roma in un momento un po’ complicato come quello attuale. Complicato specialmente dai tanti problemi che non gli permettono di avere la rosa al completo.

D’altro canto, Simone Inzaghi sta vivendo sicuramente un momento magico sulla panchina dell’Inter. La sua squadra sembra aver ritrovato il coraggio che le era mancato in alcune gare giocate all’inizio del campionato e ora è chiamata ad affrontare un grande gruppo come quello della Roma.

Ne hanno parlato per noi e con noi, ai taccuini di Gol di Tacco a Spillo, Simona Mariani, per il mondo romanista, e Donato Inglese, per il mondo interista. Ecco allora quali sono le loro sensazioni in vista di questa gara importante prevista per la 16ª giornata di Serie A.

Roma – Inter


Roma-Inter, allo Stadio Olimpico, cosa ci si deve aspettare da questo big match?

S: Sicuramente ci sarà da aspettarsi una battaglia. Nonostante entrambe le squadre abbiano vari elementi fondamentali indisponibili come per esempio Pellegrini o Tammy Abraham, resta il fatto che sono pienamente in corsa con gli obiettivi prefissati a inizio stagione. E non possono permettersi di lasciare punti in giro.

D: Per il momento mi aspetto che l’Inter riesca a dare una svolta al campionato approfittando anche delle assenze di Abraham e di Karsdorp. Ma ho sempre timore dell’Olimpico perché l’Inter lì non ha mai fatto grandi risultati. L’anno scorso pareggiammo sul filo di lana, prendendo il gol della Roma. Tante vittorie dell’Inter all’Olimpico non le ricordo quindi credo e spero che vincendo a Roma sabato sia la svolta per Inzaghi, visto il filotto importante. Ma la Roma anche con le assenze vorrà riscattarsi: il Napoli ha pareggiato e il Milan ha vinto a stento (con un rigore che poteva essere concesso ai giallorossi) quindi una vittoria sarebbe un ulteriore strappo al campionato.

Mourinho vs Inzaghi: chi è stato più ‘spregiudicato’ nelle scelte prese fino ad ora? Chi lo sarà maggiormente in un Olimpico che ha registrato il sesto sold out stagionale?

S: Per quanto riguarda Mourinho, non credo sia stato spregiudicato fino ad ora, le volte in cui abbiamo visto cambi radicali nei titolari è stato a causa delle varie assenze dei giocatori più affidabili. Tralasciando la trasferta di Bodo, della quale si è pentito amaramente per le scelte fatte. Per quanto riguarda Inzaghi, il discorso è molto più semplice. Lui ha a disposizione una rosa più lunga in grado di far riposare i titolari e di trasmettere comunque le sicurezze necessarie.

D: Inzaghi, che ha preso l’eredità importante di Conte, ha a disposizione un organico più congeniale al 3-5-2 e quindi credo abbia attuato un calcio molto più offensivo rispetto a quello di Mourinho che ha un calcio più speculativo. Ma con il sold out la Roma verrà sicuramente trascinata dal suo pubblico che è sempre importante. E l’Inter speriamo riporti sul campo il coraggio che Inzaghi le ha dato.

Mourinho ritrova l’Inter, in Serie A, dopo ben 10 anni, come affronterà questa sfida?

S: Come ha già dichiarato in conferenza, sarà sicuramente una partita diversa dalle altre. L’Inter per lui ha rappresentato qualcosa di veramente speciale, anche con il legame stretto con i calciatori e tifosi. Sono altrettanto però sicura che dopo il fischio d’inizio, riuscirà a mettere da parte le emozioni e concentrarsi su una partita molto importante.

D: Mourinho è il classico menefreghista, non ha paura di niente e affronterà le sfide come ha sempre fatto con le sue ex squadre. Come quando stava al Chelsea e ha affrontato lo United. È un uomo di ghiaccio anche se si il ricordo del Triplete è indelebile e lo porterà con sé tutta la vita perché è quasi umanamente impossibile ripetere. Dal fischio d’inizio ognuno gareggerà per la propria squadra.

Come sarà invece per i tifosi dell’Inter, che lo portano certamente nel cuore, ritrovarlo da avversario su una panchina così importante come quella giallorossa?

S: Nonostante sia la Roma ad ospitare l’Inter, credo che i tifosi nerazzurri all’Olimpico saranno comunque tanti. Mi aspetto degli applausi e sicuramente dei cori positivi nei suoi confronti.

D: Da parte mia e dei tifosi dell’Inter si, Mourinho ci è rimasto nel cuore, ma avendolo visto su svariate panchine il ricordo è indelebile ma ormai sono passati tanti anni. Fa parte della nostra storia ma sul campo sei un normalissimo avversario.

Altro grande ex della gara è senza dubbio Edin Dzeko: come sarà rivederlo a Roma con indosso una maglia diversa?

S: Edin è stato un capitano della Roma. Anche se come tutti sappiamo Fonseca nella seconda metà di stagione lo declassò, consegnando la fascia a Lorenzo Pellegrini, nonostante questo, il bosniaco ha rappresentato uno dei punti cardini degli ultimi 5-6 anni guadagnandosi il rispetto dei tifosi. Spero che non venga fischiato, ma non aspettiamoci tutta questa grande accoglienza.

D: Sarà più importante per lui, giocare in quello stadio sarà una descrizione indescrivibile. Giocare contro la tua ex squadra e i tuoi ex tifosi. Spero che per noi interisti possa essere il quid in più che ci faccia vincere la partita. Spero in un suo gol al 90°. Naturalmente credo che non esulterà. Il passato è il passato solo per Dzeko, a noi interisti non interessa.

Sarà proprio Dzeko l’uomo chiave del match o qualcun altro, sia in casa Inter che in casa Roma, potrà stupire gli appassionati della Serie A?

S: Purtroppo dovremo affrontare questo scontro senza Abraham, Pellegrini, Karsdorp ed El Shaarawy. Quindi sarà difficile scommettere su un calciatore in particolare ma ci vorrà la prestazione del gruppo. Ci sarà sicuramente un’occasione per quelli che hanno inciso meno. Per quanto riguarda l’Inter, stessa cosa, per vincere servono tutti, ma a differenza nostra, loro hanno la possibilità di cambiare la partita grazie alla panchina molto ampia.

D: Spero sia Dzeko l’uomo chiave ma noi abbiamo, con il nuovo gioco d’Inzaghi, tanti giocatori che vanno a rete. Abbiamo Lautaro Martinez, Calhanoglu. Abbiamo i difensori che vanno spesso di testa come Skriniar. Dzeko, con il gioco di raccordo tra centrocampo e attacco che fa rispetto a Lukaku, potrebbe essere determinante nella gara però l’Inter ha tanta qualità che non si basa sull’individualità di Edin.

Non ci saranno nomi importanti tanto sulla panchina di Simone Inzaghi, soprattutto senza Darmian e De Vrij, quanto su quella di José Mourinho, soprattutto senza Pellegrini e Abraham: quale assenza potrà pesare di più, da entrambe le parti, in una sfida come questa?

S: Le assenze sono più di quelle che ci aspettavamo, soprattutto per quanto riguarda la Roma. E credo che la più significativa sia quella di Abraham, in quanto non abbiamo a disposizione un altro centravanti con le sue caratteristiche. Per l’Inter invece le assenze sono nel reparto difensivo, con Darmian che stava attraversando un ottimo periodo di forma, De Vrij invece potrebbe essere recuperato all’ultimo, vista l’altra assenza di Ranocchia che nelle ultime partite aveva preso il suo posto.

D: De Vrij forse non giocherà ma può essere comunque sostituito, abbiamo visto che l’Inter riesce a sopperire anche alle assenze. Ma credo che più nella Roma peseranno le assenza. Abraham, Karsdorp, El Shaarawy sono punti di forza della compagine giallorossa.

Proprio Simone Inzaghi, invece, dopo aver affrontato già la Lazio in questo girone di andata, tornerà all’Olimpico per affrontare la Roma: la vivrà con la stessa intensità del derby della Capitale?

S: Di sicuro sarà meno emozionato e più consapevole che non riceverà nessun tipo di accoglienza come nella partita contro la Lazio. Sicuramente la vivrà con un’intensità simile, ma come detto prima, in questo tipo di partite, deve prevalere la concentrazione e la voglia di fare bene. In entrambi gli allenatori.

D: Inzaghi è abituato a giocare all’Olimpico, anche se con la Lazio ha perso e secondo me immeritatamente per il rigore abbastanza dubbio su Bastoni. Giocare contro la Roma come ex laziale penso non incida, ormai è allenatore dell’Inter.

Infine, in ottica classifica quanto una vittoria potrebbe cambiare le carte in tavola, sia per la corsa scudetto sia per la corsa verso il posto per l’Europa?

S: Ci troviamo ad un punto della stagione, in cui tutte le partite fanno la differenza. C’è da dire anche che mancano più di 20 partite ancora, non siamo neanche a metà. Ma è sempre importante fare bene prima della sosta natalizia per poi ripartire al meglio. Noi abbiamo tanto da giocarci soprattutto dopo alcuni risultati negativi di recente. Sicuramente anche loro avranno voglia di continuare in questo momento positivo, ma molto dipenderà anche dalle altre squadre, dirette avversarie.

D:  Speriamo che Inzaghi possa portarci alla vittoria perché sarebbe una grande spinta per la vittoria finale del campionato. Anche perché le avremmo affrontate quasi tutte le big: Napoli, Atalanta, Juventus, Lazio e Milan. Sarebbe una grossa spinta verso la seconda stella. Se dovesse vincere la Roma si potrebbe avvicinare all’Europa League, perché sinceramente non la vedo tra le prime 4. Inter, Napoli, Milan, Atalanta le vedo tra le prime quattro.

Alessia Gentile

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