Il 17 giugno è una data indimenticabile per i giallorossi.
Fino a oggi, il 17 giugno rievocava una riccorrenza dolce che risale alla stagione 2001, quando la Roma vinceva il suo terzo Scudetto e tornava ad essere Campione d’Italia dopo ben 18 anni.
Esattamente 18 anni fa, contro il Parma i gol di Totti, Montella e Batistuta, regalavano alla Roma una vittoria meritatissima e sofferta sul campo e desiderata con tutto il cuore da un Patron che era il primo tifoso.
La Roma nella stagione 2000/01 conquista il suo terzo scudetto grazie a una campagna acquisti sontuosa.
Il Puma Emerson, Samuel, Batigol: il Presidente Franco Sensi aveva allestito una rosa ambiziosa per il tecnico Fabio Capello.
Ma il tempo passa… le cose cambiano, anche il calcio!
Non solo la Roma non è più stata la regina d’Italia ma in questi 18 anni ha vissuto tanti cambiamenti fino all’epilogo più triste.
E così, il 17 giugno sarà per sempre nei ricordi dei giallorossi anche per una riccorrenza amara. Proprio nell’anniversario di quel tricolore, arriva la conferenza stampa di addio di Francesco Totti.
Da un lato il dolce dall’altro l’amaro, il 17 giugno segna il punto più alto e quello più basso della storia recente giallorossa.
Totti, uomo simbolo di quello scudetto e unico legame vero e incondizionato con quello che è la Roma, la storia di Roma.
La Roma ha superato difficoltà, ha vissuto cambiamenti drastici, alti e bassi, gioie e dolori ma sempre con Totti.
Francesco negli ultimi 30 anni c’è sempre stato, in campo o dietro una scrivania.
Ha supportato e infine sopportato.
E’ stato li con il cuore, da vero Capitano, vera bandiera, ha resistito per amore della maglia e da simbolo immenso ha rappresentato il collante tra i cuori che battono e le trasformazioni in atto e ha provato a incarnare la continuità -almeno ideale- con la storia del club.
17 giugno: senza Totti, la Roma non sarà più la stessa.