Antonio Mirante ha iniziato a giocare nelle giovanili del suo paese, Castellamare di Stabia – stessi natali di Donnarumma – per poi continuare nelle giovanili della Juventus.
I bianconeri decidono di mandarlo in prestito al Crotone, dove contribuisce alla salvezza della squadra calabrese in Serie B.
Nell’anno successivo esordisce in Serie A con la maglia del Siena facendosi notare ancora dalla Juventus, squadra ancora proprietaria del suo cartellino.
La società bianconera decide così di dargli una chance e lo elegge vice Buffon, nell’anno della Serie B e del ritorno in massima serie.
Nel 2007 passa alla Sampdoria in comproprietà: esordisce così in Coppa UEFA ma giocherà come secondo portiere nelle due stagioni alternandosi a Castellazzi.
Nel 2009 si trasferisce nel Parma, guadagnandosi il posto da titolare inamovibile ma dopo sei stagioni, lascia i ducali dopo il fallimento e la conseguente retrocessione in Serie D.
Ormai svincolato dalla vecchia società, viene ingaggiato dal Bologna neo promosso in Serie A. All’inizio del campionato 2016-17 però, accusa un malore e dopo accertamenti, gli viene riscontrato un problema cardiaco che non gli permette di avere temporaneamente l’idoneità sportiva.
A ottobre tuttavia supera gli esami clinici e ritorna in campo. Nell’anno successivo diventa il capitano della squadra.
La scorsa estate viene acquistato dalla Roma con uno scambio di portieri più conguaglio a favore dei giallorossi: finalmente arriva il grande salto e la possibilità concreta di poter partecipare alla Champions League, la competizione più importante europea.
Chiuso dall’acquisto di Olsen, riesce a ritagliarsi lo spazio che conta e il 12 dicembre fa finalmente il suo esordio in Champions nella partita tra Roma e Viktoria Plzen.
Ieri, causa leggero infortunio di Olsen, ha nuovamente avuto la possibilità di giocare in Champions nella partita tra Roma e Porto valida per gli ottavi di finale.
Per lui è un sogno che finalmente si avvera..
Raffaella De Macina
Foto copertina: CalcioMercato.com