Mossa a sorpresa dell’Inter di Conte che si assicura il terzino serbo Aleksandar Kolarov della Roma alla modica cifra di 1 milione più 500.000 di bonus per un anno con opzione per il secondo.
Il quasi 35 enne giallorosso lascia la squadra dopo tre stagioni contornate da assist e soprattutto gol decisivi su punizione. L’amore non è mai realmente sbocciato tra tifoseria e calciatore, reo di essere stato nel lontano passato un giocatore della Lazio.
Dotato di grande fisicità e potenza nel tiro, è riuscito a farsi conoscere nel tempo per le sue pennellate su punizione pronte a castigare il portiere avversario.
Ma quel gol su punizione il 29 settembre 2018 e poi ripetuto il 1 settembre 2019 con esultanza durante i derby di Roma aveva reso il calciatore quasi immortale per i giallorossi.
Nei tre anni a Roma ha visto però il suo percorso dirigersi verso un lento declino: in primis per la mancanza di un valido sostituto che potesse farlo rifiatare, poi per l’avanzare dell’età con le candeline pronte a spegnersi a quota 35 a novembre.
Il calciatore non è discutibile: lo sono stati invece gli atteggiamenti avuti di sfida proprio nei confronti della sua tifoseria quando la squadra stava andando male.
Prima osannato e poi criticato, non le ha mandate di certo a dire. Il suo modo di fare duro e quasi arrogante con i tifosi ha creato una sorta di astio dove poi l’ex capitano Daniele De Rossi ha dovuto mettere una pezza per riequilibrare gli animi.
De Rossi difende il “fratello” Kolarov sulla frattura con la tifoseria
Quella spaccatura mai realmente risanata ha portato strascichi anche dopo l’addio di De Rossi. Sentitosi nudo, Aleksandar Kolarov ha avuto il sostegno di un altro pilastro giallorosso, l’attuale capitano Edin Dzeko con cui ha condiviso anche l’esperienza al Manchester City.
Nell’ultima parte di campionato si sono visti gli ormai limiti del calciatore spostato da Fonseca dal ruolo di terzino di spinta a difensore centrale adattato (ruolo già ricoperto in Inghilterra).
La nuova Roma di Friedkin ha una priorità: abbassare il monte ingaggi e sfoltire la numerosa rosa (35 calciatori).
Il duo Fienga-De Sanctis ha preferito così sacrificare Kolarov per età e ingaggio soprattutto spinti anche dalla voglia di vincere del giocatore, convinto di poter finalmente ritrovare un trofeo a Milano che a lui manca dai tempi di Manchester.
Probabilmente non sarà un addio doloroso per la Roma ma di certo perderà in carattere e leadership, caratteristiche purtroppo poco viste negli ultimi anni giallorossi.
All’Inter invece arriverà un calciatore con grandissima esperienza e pronto a mettersi in discussione per ritagliarsi ancora un posto tra i titolari.
Raffaella De Macina
Immagine copertina: Twitter