Roma, acceso post-partita tra Totti e Spalletti. Il Capitano giallorosso a un passo dall’addio

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L’after day di AtalantaRoma viene vissuta in casa giallorossa con i riflettori puntati ancora una volta sul rapporto TottiSpalletti. Il capitano romanista ha ieri giocato uno spezzone di gara, salvando i suoi grazie al gol realizzato  a pochi minuti dal termine del match che ha permesso alla squadra di uscire imbattuta dal campo. Il mister di Certaldo  nel post partita ha risposto ad alcune domande inerenti il contributo che Edin Dzeko aveva apportato sul terreno di gioco, dichiarando: “Dzeko soffre del paragone con Totti, dualismo che fa la piazza: tutti vogliono Totti e di conseguenza Dzeko non deve giocare. Totti è un grandissimo, Dzeko anche, questo è il messaggio che deve passare. Il dualismo lo demotiva un pochino e certamente può fare meglio di quello che ha fatto oggi. Abbiamo vinto 9 partite giocando anche senza Totti, quindi va bene così”.

 L’attenzione  si è poi incentrata sulla bandiera romana, e l’allenatore non è apparso totalmente concorde con chi sosteneva come il  giocatore fosse risultato decisivo a fini del risultato,  commentando così: “Totti non ha salvato niente, la partita l’ha salvata la squadra. Lui ha calciato in porta come l’altra volta, ha dato un buon pallone, se ne dava 3 ne facevamo tre. Gliela hanno preparata bene, lui ha questi tiri e ha fatto un gran gol e ci ha dato la possibilità di pareggiare la partita. Fa parte della squadra e fa il lavoro che deve fare tutta la squadra”. Ma a tenere bando nella Capitale in queste ore, è quanto secondo alcune indiscrezioni, sarebbe accaduto subito dopo il triplice fischio, quando si sarebbe scatenata  una lite tra il tecnico toscano e il numero dieci. L’episodio al centro delle cronache sportive di oggi si sarebbe verificato prima della conferenza stampa, all’interno degli spogliatoi, luogo dal quale  i testimoni sostengono di aver udito la voce di Spalletti e del calciatore alle prese con un acceso scontro verbale. I motivi del diverbio restano ancora oscuri, ma sono cominciate a circolare alcune delle frasi incriminate  che, complice l’adrenalina del momento, sarebbero state dette da tecnico, tra cui: “son dieci anni che fate figure di m….”.

L’allenatore, dopo poche ore dalla diffusione della notizia, ha voluto chiarire quanto accaduto, smentendo categoricamente il litigio servendosi di queste  parole: “Quanto leggo mi sorprende molto visto che, essendo stato espulso, non sono rientrato nel sottopassaggio con i calciatori. Ho atteso i giocatori nello spogliatoio e, ovviamente, ho avuto da dire visto che non ero contento di com’era andata la partita. Smentisco nel modo più categorico che ci sia stata una lite o, peggio ancora, un contro fisico con chiunque dei ‘miei’ calciatori. Io non metto le mani addosso ai ‘miei’ giocatori. Adesso basta perdere tempo, da domani al lavoro per il Torino”.

A intervenire sulla questione sono stati  anche i tifosi, i quali hanno appeso al di fuori dei cancelli del centro sportivo Fulvio Bernardini, uno striscione con sopra scrittoRispetto per Totti“. Tre semplici parole capaci al contempo di  racchiudere un legame intramontabile  tra i sostenitori giallorossi e il loro eterno capitano che ha nuovamente confermato la sua capacità di fare la differenza. I supporter romanisti sembrano invece non giustificare più gli errori davanti alla porta di Edin Dzeko. Il bosniaco anche nella giornata di ieri, non è riuscito a lasciare la sua firma sull’incontro, nonostante fosse arrivato più volte davanti al portiere avversario. Dalla sua l’attaccante sembra avere il supporto della società che, per voce di Sabatini, ha confermato la fiducia nel numero 9. Dopo il pareggio di ieri a Bergamo, la Roma per assicurarsi un posto in Champions League nella prossima stagione non può permettersi più di perdere punti per strada e per riuscirci ha bisogno di tutto il suo  organico. Dunque qualora ci fossero state delle incomprensioni tra Spalletti e Totti, dalla parti di Trigoria sperano possano risolversi il prima possibile, perché  se il calendario delle prossime sfide è ostico, non c’è partita più difficile che  quella giocata in famiglia.

Chiara Vernini