Home Calcio Italiano Serie A Robin Gosens signori: ma non chiamatelo “terzino”

Robin Gosens signori: ma non chiamatelo “terzino”

La straordinaria stagione di Robin Gosens alla Dea

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Fino alla scorsa stagione Robin Gosens era un giocatore relegato dietro le quinte, perennemente incerto sul suo futuro (anche calcistico).

Calciatore quasi per caso, con una mezza idea di fare il Poliziotto e una Laurea in Psicologia in prospettiva. Nel bel mezzo, un’ esperienza all’ Atalanta che non dimenticherà mai.

A Bergamo  mi hanno convinto, sapevano tutto di me. Sulla via del ritorno, in aereo, ho detto a mio padre: è una pazzia che devo fare.

 

 

 

 

Sì, perché Robin – mai nome fu più azzeccato, visto che il ragazzone di Emmerich am Rhein ricorda tantissimo il braccio destro di Batman – sta siglando una stagione da record.

Intanto a maggio è stato premiato come giocatore tedesco che maggiormente si è messo in luce in un campionato estero, con il “German Football Ambassador 2020”.

Un prestigioso riconoscimento, che annovera nomi come Marc-André ter Stegen, Bastian Schweinsteiger, Mesut Özil e Sami Khedira.

Nell’ultima partita di campionato Gosens ha marcato la sua rete numero 9 in campionato, –  e ben  6 assist – raggiungendo il record di Maggio nella stagione 2007/08:

Gosens Record
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Non solo:

Gosens ha segnato il suo nono gol della stagione contro il Napoli. Se ne fa un altro, diventa membro di un club esclusivo: dei tedeschi in serie A, solo Miroslav Klose e Oliver Bierhoff hanno chiuso in doppia cifra negli ultimi 20 anni.

Così ci dice il profilo social di Kiker, media famoso in quel di Germania.

Una bella gratificazione vedere il proprio rendimento avvicinarsi a quello di certi difensori europei del calibro di Sergio Ramos e con uno score realizzativo maggiore di signori come Mertens e João Felix:

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Il fatto è che definire Robin Gosens un difensore – o meglio, un terzino – sarebbe quanto meno riduttivo.

Il tedesco è  un motore a tutta fascia, irriducibile, instancabile. Un vichingo a tutti gli effetti con la relativa prestanza di questi popoli ( vista anche la sua doppia cittadinanza, compresa quella olandese).

Con entrambe le Nazionali che oggi si staranno sfregando le mani – e affinando la rivalità – nel tentativo di accaparrarsi le prestazioni del neo ventiseienne.

Nelle mani di Gasperini  Robin è diventato un calciatore totale – come la maggior parte, di lì a Zingonia – in quel meraviglioso meccanismo corale che si chiama Atalanta. La più efficace rappresentazione del “quinto di centrocampo”: così possiamo chiamare gli esterni del 352 ( o 3412 che dir si voglia) del Gasp.

Un uomo che va a creare – quasi dal nulla – la superiorità sull’avversario, con i suoi inserimenti quanto mai letali in questa annata.

Chiamarlo terzino, insomma, sarebbe inappropriato.

In molti cominciano a fargli la corte, dopo questi numeri. Del resto non potrebbe essere altrimenti. Al momento la testa del giovane è solo sulla Dea, sul piacere di un gruppo di cui sente ora fortemente la fiducia. Anche se – non lo ha mai nascosto – nei suoi sogni c’è la Bundes:

Mi piacerebbe comunque giocare allo Schalke 04 in Bundesliga. Se mi vorranno, io andrò perché è la mia squadra, ma per ora penso solo all’Atalanta. Bergamo è casa mia.

I prossimi obiettivi della Dea sono tutti lì, a portata di mano. La firma di Robin Gosens c’è stata fino a oggi e continuerà – siamo sicuri – a esserci. 

Fino a quel sogno in maglia bianca che si chiama Nazionale. Le prospettive per esserci ci sono veramente tutte. E stavolta non per caso.

Daniela Russo

 

 

 

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