Sessant’anni oggi e una carriera dedita al calcio, tra Genoa, Roma, Fiorentina e Nazionale italiana. È Roberto Pruzzo, che – cresciuto nelle giovanili del Genoa – ha esordito in serie A in una partita del 1971 contro il Cesena. Da giovane, ha spesso ricordato l’ex attaccante in numerose dichiarazioni, non era convinto che il pallone sarebbe stato il fulcro del suo lavoro. Ma è nel 1976, quando realizza la sua prima rete in Serie A contro la squadra in cui giocò successivamente, la Roma, che il suo destino prese una piega diversa.
Tanto che, dopo la cessione ai giallorossi nell’estate del 1978 per 3 miliardi di lire (più il passaggio in rossoblu di Bruno Conti), Pruzzo si guadagnò il titolo di capocannoniere nel 1981, con 18 gol, del 1982 con 15 e del 1986 con 19. E non mancano all’appello le quattro Coppe Italia (1980, 1981, 1984 e 1986), lo scudetto della stagione 1982-1983 e il portatore di record di gol – “soffiatogli” da Francesco Totti nel 2004-2005 – con 106 reti. E non manca – dopo aver salvato la Roma in diverse stagioni – un suo ritratto nella Hall of Fame ufficiale dell’AsRoma, in cui fu tra i primi 11 giocatori a presenziare.
Un giocatore che, nonostante il passaggio nel 1988-1989 alla Fiorentina e l’attuale attività di allenatore e di imprenditoria calcistica, fa sempre impazzire i tifosi giallorossi. E allora, caro Roberto, tanti auguri.
Valentina Lupia