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Roberto Donadoni, una botte di ferro tra centrocampo e attacco

Roberto Donadoni: il centrocampista perfetto che ha trionfato insieme al Milan di Sacchi e Capello, più infelici invece i suoi giorni in nazionale con gli insuccessi ad Italia 90 e USA 94. Sulla panchina dell'Italia non riuscirà a ripetere i trionfi di Lippi.

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Annoverato tra i migliori giocatori degli anni ’90, Roberto Donadoni prima di diventare uno dei volti della nazionale italiana è stato una leggenda del Milan.

Roberto Donadoni aveva tutte le caratteristiche del perfetto centrocampista. Dalla precisione nel tiro ad un controllo palla tale da consentirgli di perdere raramente il pallone fino ad un’innata indole da assist-man. Le sue gesta in campo erano così degne di nota che avversari e compagni hanno sempre speso parole di elogio per lui, come Platini e Baresi.

La carriera da giocatore di Donadoni inizia all’Atalanta, non lontano dalle sue terre natie di Cisano Bergamasco. Con impegno, perseveranza e con lo spirito di sacrificio che per sempre caratterizzerà il gioco di Donadoni, gli atalantini riescono a riconquistare un posto nella massima serie.
Donadoni ha anche l’onore e l’onere di essere il primo acquisto del Milan sotto la direzione di Silvio Berlusconi. Sembra un ottimo preludio per la campagna acquisti dei rossoneri.

Milan Donadoni
Foto: Wikimedia Commons (https://cdn2.picryl.com/photo/1993/05/30/milan-scudetto-1992-93-costacurta-de-napoli-donadoni-maldini-013074-640.jpg)

Da lì inizia una lunga serie di successi con il grande Milan, prima con Arrigo Sacchi in cabina di regia e poi con Fabio Capello. L’unica nota negativa della sua permanenza a Milano fu l’infortunio alla mandibola rimediato in una sfida europea che lo tenne lontano dai campi a lungo.
Dopo l’esperienza al Milan la carriera di Donadoni subisce una parabola discendente fino al suo ritiro definitivo nel 2000.

Nonostante le sue esperienza da allenatore siano molteplici, si associa Donadoni innanzitutto alla nazionale italiana di cui fu commissario tecnico per due anni dopo l’addio vincente di Marcello Lippi. Replicare il successo del 2006 era sicuramente difficile ma in generale la permanenza di Donadoni sulla panchina azzurra non fu mai brillante.
Donadoni da CT dell’Italia non collezionò nessun trofeo proprio come accadde durante la sua carriera di giocatore con la casacca azzurra.
In molti ricorderanno la maledizione dei rigori che condannò l’Italia nel mondiale casalingo con Donadoni a sbagliare dal dischetto insieme ad Aldo Serena.
L’epilogo è ancora più amaro nella finale di USA ’94 ma stavolta Donadoni non era tra i rigoristi.

Foto: Wikimedia Commons (https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/b/b8/Roberto_Donadoni%2C_Mario_Bortolazzi_-_SSC_Neapel.jpg)

Ma è giusto citare anche i meriti di Roberto Donadoni in veste di allenatore, a lui si deve la storica risalita del Parma nella parte alta della classifica di Serie A. Addirittura con lui alla guida nella stagione 2013-14 la società emiliana conquista una storica qualificazione in Europa League.

Federica Vitali

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