Siamo ormai agli sgoccioli del campionato e le squadre cominciano a guardarsi in giro per cercare rinforzi per la prossima stagione. Alcune società già fortissime, come ad esempio la Juve, avranno bisogno di pochi innesti, mentre alcune cercheranno una vera e propria rivoluzione, a cominciare dalla panchina. Una queste è il Milan, alle prese con una crisi senza precedenti e che sembra non trovare soluzione. Prima di pensare al mercato però, il club deve risolvere due questioni: la cessione societaria alla cordata cinese e l’allenatore per la prossima stagione. E questo è un bel dilemma. Prima Allegri, poi Seedorf, Inzaghi, Mihajlovic e ora Brocchi, adesso è il momento di trovare una soluzione definitiva per poter programmare il futuro.
La decisione per la panchina sarà presa dopo la finale di Coppa Italia e a decidere sarà Berlusconi, su consiglio di Galliani. Brocchi potrebbe rimanere solo in caso di vittoria del trofeo, decisione che dovrà essere condivisa da eventuali nuovi compratori, altrimenti si dovranno vagliare altre possibilità. Al momento di concreto non c’è ancora nulla, ma già girano voci sui due possibili “candidati” per la panchina rossonera: Manuel Pellegrini e Vincenzo Montella.
Il tecnico cileno, che a fine stagione lascerà il Manchester City per fare posto a Pep Guardiola,ai microfoni di Premium Sport ha dichiarato:
“Confermo che ho sempre pensato di allenare un giorno in Serie A“.
Quindi Milano sarà la città di Pellegrini? Per adesso sì, ma per vincere la Champions:
“Al momento il mio progetto è quello di venire a Milano ma per vincere la Champions con il City“.
Se la situazione di Pellegrini è semplice perchè sarà libero a fine stagione, più complicata è quella di Vincenzo Montella. L’attuale allenatore della Sampdoria ha un contratto che scadrà nel 2018 con una clausola di 1,5 milioni.
Nel caso non andasse in porto nessuna delle due idee, ecco spuntare il nome di Marco Giampaolo, che ha fatto bene all’Empoli e vorrebbe andar via. Il suo nome è stato suggerito da Arrigo Sacchi, che partecipa ai meeting di Arcore con Berlusconi e Galliani.
Barbara Roviello Ghiringhelli