Rivelazione Diabaté ma è allarme per la difesa bianconera

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Benevento-Juve ha messo in luce un bomber da seguire con interesse che ha messo crisi una non più solida retroguardia bianconera

Cheick Dyabatè, 30 anni da compiere il 25 Aprile, da stasera il suo nome sarà nella mente di tutti i tifosi italiani: per gli juventini in negativo e gli anti juventini in positivo. Autore di una doppietta alla Signora – la seconda in Italia da quando è arrivato a gennaio, in prestito, dalla squadra Turca del Osmanlıspor-.

Benevento Calcio’s Cheick Diabate’ ANSA / MARIO TADDEO

Ora tutti a chiedersi chi è …?

Lo chiamano ‘le monstre’ per la sua enorme stazza: 194 centimetri di altezza e quasi 90 kg di peso, come suggerisce il fisico Diabaté è un classico numero 9 (vecchio stampo).

Giocatore del Mali e centravanti della nazionale mailiana con cui ha vinto due bronzi in Coppa d’Africa, nel 2012 laureandosi capocannoniere della manifestazione, e nel 2013: 39 presenze e 15 gol -una media di 2,6 gol a partita-. Nelle squadre di club, tra Turchia, Francia e Italia, ha totalizzato ben 186 presenze con 77 gol –una media gol di 2,4 a partita-. Solo in A, da quando è arrivato, ha messo a segno un gol ogni 39′ circa (5 presenze 5 gol): insomma, Cheick, anzi Cheicky (come lo chiamavano ai tempi del Bordeaux) è uno uno dal gol facile e a confermarlo c’è  la doppietta contro la difesa più forte della Serie A. Solo 16 reti incassate prima di Benevento, sembrava impossibile che un maliano ‘sconosciuto’, arrivato in prestito da qualche mese, avrebbe potuto scardinare una delle certezze della Juve. Diabaté ha messo in mostra le sue armi migliori: la capacità di fare a sportellate, sacrificio sui palloni alti e il fiuto del gol. 

Benevento’s Bacary Sagna in action during the Italian Serie A soccer match between Benevento and Juventus at Ciro Vigorito Stadium in Benevento, 7 April 2018. ANSA/ TADDEO

Ora, a tutti noi, non resta che seguire con interesse le gesta di un centravanti così prolifico  e domandarsi: cosa succede al solido reparto bianconero?

Sono ben sei le reti subite in tre partite. Dopo il gol di Bonucci (che ha impedito alla Juve di raggiungere un nuovo record di imbattibilità in campionato) sono arrivati i tre col Real Madrid (che per quanto fastidiosi e irritanti ci potevano stare) e due subiti dal Benevento (che a mio avviso suonano come un campanello d’allarme). La retroguardia bianconera mostra errori di singoli e di reparto.  Mercoledì la Juventus sarà nuovamente impegnata contro il Real Madrid, urge ritrovare compattezza per evitare una goleada che farebbe definitivamente crollare alcune certezze.

Ilenia De Sena