Riparte il campionato, riparte la Serie A con le gioie e le delusioni di tifosi e fantallenatori dopo la sosta invernale.
Nel frattempo succede che giustizia per la montagna della difesa napoletana Koulibaly, non è stata fatta, seppur sbagliando nei confronti dell’arbitro, è come se si fossero giustificati gli atti razzisti commessi.
Comunque il Napoli è difficile abbatterlo così, psicologicamente, soprattutto sotto il controllo di Mister Ancelotti.
Gli Azzurri partono bene in questo 2019 con la prima partita vinta di Coppa Italia contro il Sassuolo e la prima di ritorno del campionato contro una buonissima Lazio.
I bianco-celesti non vincono contro gli azzurri dal 2016, speravano quindi di espugnare il San Paolo e finire questa maledizione… ma non è stato questo il giorno. Negli ultimi anni, cosa curiosa, il comune denominatore era quasi sempre lo stesso dell’andata.
Il K2 Kalidou, Lorenzo il Magnifico, Oro Colato Hamšik e il Diavolo della Tasmania Allan fuori per squalifiche ed infortuni ma nessuno di loro vuole perdersi lo spettacolo che regala il tempio azzurro e quindi eccoli tutti lì in tribuna con le consorti per sostenere la squadra.
Il Mister schiera quindi in campo “l’inesperto” Meret come Diawara, il “non ha tecnica” Maksimovic, “colui che fa gol inutili” Milik, “il pacco dell’estate” Ruìz, “lo sconosciuto” Malcuit, Mario Rui, Zielinski e i veterani Mertens, Albiol e Callejon, il Capitano per una notte, che si sblocca dopo tanto tempo e sblocca lo 0-0 con una meravigliosa rete.
Ma menomale che Carlo usa la testa, fa a modo suo, non ascolta gli allenatori da tastiera e.. vince!
Entrambe le squadre partono bene ma dopo i primi 20’ le “riserve”, per utilizzare un termine Sarrista, utilizzate da Ancelotti tirano fuori il vero carattere della squadra. Con la grinta che era presente in campo il Napoli avrebbe potuto affondare la lazio come in una normale partita di Liga, con tanti meravigliosi gol. Ma si sa, a volte la fortuna gioca un ruolo importante, la Dea Bendata non perdona ed ecco che più che i gol, i partenopei finiscono per contare i legni presi: quattro in tutto.
Comunque il Napoli crea tanto, e i due guizzi vincenti arrivano alla mezz’ora del primo tempo. Ma la Lazio non molla la presa nemmeno un secondo, così arriva il 2-1 per i bianco-celesti proprio da un talento napoletano, Ciro Immobile. Il pareggio per loro è vicino ma non hanno fatto i conti con il giovanissimo Meret (21 anni), che si improvvisa San Gennaro per i suoi suoi miracoli tra i pali.
Protagonista della serata non è solo lui, si fanno notare molto anche Fabiàn Ruìz (22 anni) e Arek Milik (24 anni): il valore del primo schizza alle stelle facendo ricredere chi, in estate, diceva fosse un “pacco”, pagarlo 30 milioni insomma è come fosse stato regalato.
Si dice sia il pupillo del Mister, innamoratosi appena visto per la prima volta in allenamento, e come dargli torto… è il miglior centrocampista che il Napoli abbia mai avuto, spicca poi per la sua duttilità coprendo vari ruoli come la mezz’ala, ala sinistra, mezza punta o interno di centrocampo, ha fisicità, tecnica, tiro da fuori e senso del gol; il secondo, il polacco che non perdona, è un marziano! Chi diceva che fosse “finito”, chi “inutile e senza tecnica”, chi addirittura che “è scarso”, ma provateci voi ad avere due importanti e sfortunati infortuni ad entrambe le gambe e rinascere così.. da campione e diventare, per ora, il capocannoniere della squadra con 11 gol.
Il riscatto dei “piccoli” o delle “riserve” o dei “pacchi” o dei “finiti” eccolo qua, per zittire chi dietro una tastiera critica e insulta senza alcuna esperienza. Gli scettici non sono ammessi quando c’è Carlo Ancelotti.
Il Napoli vince, seppur 11 contro 10 negli ultimi minuti e la facilità di Rocchi nel dare cartellini, alcuni immeritati per entrambe le parti. Accorcia le distanze, almeno per ora, con la Juve che giocherà questa sera con il Chievo.
Valentina Vittoria