Finisce con un pareggio la trasferta a Udine: un Milan ancora ingenuo e poco prolifico, ma che continua la crescita, guidato da Gattuso
Un pareggio da polli. Un po’ ci sta il paragone, anche se tutto sommato il risultato è giusto: la squadra di Oddo non ha sfigurato. Il Milan tuttavia con un pizzico di malizia in più e con maggiore spinta davanti avrebbe potuto portare a casa il punteggio pieno.
L’ espulsione di Calabria prima e l’autorete di Donnarumma poi hanno penalizzato una bella prova dei rossoneri che passano subito in vantaggio con Suso e che a detta del mister hanno disputato una gara tra le migliori: “C’è grandissimo rammarico per questa che è stata una delle migliori partite dell’anno”. Poi, però, si dice contento: “L’esperienza non si compra al supermercato: si cresce anche prendendo legnate sui denti”.
Il tecnico comincia sicuramente a raccogliere i primi frutti del suo lavoro con i ragazzi: la squadra ha acquistato, come visto già contro la Lazio nella precedente giornata, capacità di concentrazione e voglia di stringere i denti. Gattuso punta molto sulla questione mentale: la capacità di gestire e mantenere la “testa” per tutti i novanta minuti e l’immediata reazione dopo aver subito un contraccolpo, cosa che i Diavoli cominciano a mettere in pratica. L’impressione però, forse non più soltanto tale, è quella di una fase realizzativa troppo limitata. L’ efficacia sotto porta sembra al momento la questione più urgente da risolvere. Eccezion fatta per Cutrone (che non ha giocato al Dacia Arena), la punta centrale fa sempre fatica a trovare lo specchio; è così per Silva, mai in gol in Serie A e sempre atteso al banco di prova ma pure per Kalinic che risulta troppo impreciso nelle conclusioni: per il momento solo 4 marcature per il croato che pure ha indubbie capacità di modulare la squadra nel 433 varato dall’allenatore. Il giovane numero 63 è quello che fino a oggi ha garantito una maggiore continuità a rete e forse bisognerebbe pensare che sia un “lusso” farlo accomodare in panchina. Insomma: il Milan deve segnare di più.
La crescita continua e la pazienza è dalla parte di Ringhio. Del resto lo aveva dichiarato in pre-partita, rispondendo a chi gli parlava d’Europa: “Non siamo ancora belli come Brad Pitt”.
Daniela Russo