Pogba, Donnarumma, Ibrahimovic, Matthijs de Ligt, Moise Kean, Haaland…
…Verratti, Romagnoli, Manolas, Matuidi, Mkhitaryan, Bonavenura, Balotelli, Justin Kluivert, Tete, Narsingh, Sergio Romero, Fares, Pinamonti, Luckassen, Ciano, Weiss…
Sono solo alcuni dei campioni della scuderia di Mino Raiola, uno dei procuratori sportivi più importanti e influenti del calcio mondiale, uno che da agente FIFA, si presentò in Serie A con un certo Pavel Nedved per poi “collezionare” calciatori di fama internazionale.
Un fiuto spiccato per gli astri nascenti che ama accompagnare passo dopo passo nella loro carriera.
Un fiuto spiccato per gli affari: Forbes aveva stilato la classifica degli agenti sportivi più ricchi al mondo, e stando solo al 2019, si posiziò al quinto posto, con commissioni stimate a circa 70 milioni di dollari.
Già perchè oltre a far intascare ai suoi assistiti stipendi d’oro, Raiola si accaparra ingenti commissioni ad ogni cambio di maglia dei suoi campioni; non a caso lo chiamano il “Re Mida” del mercato.
“I vecchi procuratori facevano gli interessi delle società,
per me viene prima il calciatore.”
Ha lavorato in diversi ruoli (è stato intermediario, direttore sportivo, mediatore ed infine procuratore) il che gli conferisce grande esperienza e lungimiranza.
Per tutte queste doti, Mino Raiola ha deciso di sbarcare nel calcio femminile.
L’ “Acchiappacampioni” guarda anche alle campionesse e si aggiudica la procura di Barbara Bonansea.
La calciatrice della Juventus e della Nazionale diventa la prima calciatrice della scuderia del noto manager.
Tanto è bastato che già si teme per il futuro della BB nazionale, che non ha ancora rinnovato con la Juve.
Pare, infatti, che il Lione, uno dei più top club del mondo femminile, sia interessato all’attaccante- centrocampista.
Insomma, dove c’è Raiola c’è calciomercato!
Un calciomercato in cui l’ago della bilancia nei trasferimenti è nelle mani dei procuratori che spesso tengono sotto scacco le società e muovono i giocatori dettando le condizioni.
Un calciomercato così, potrebbe stravolgere e travolgere letteralmente ciò che è oggi il calcio femminile.
Caterina Autiero