Radja Nainggolan, l’amore per una maglia e la vita come professionista: un passaggio difficile

Dopo un inizio di stagione tormentato e sofferto, Radja Nainggolan, sta pian piano trovando la sua dimensione in una città e una piazza molto diversa dalla "sua" Roma

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Un gol contro la Juve, un inizio di stagione tormentato e sofferto, ora il riscatto ed il patto con l’Inter.

Il nuovo Radja Nainggolan.

I sentimenti e le emozioni, sono quelle caratteristiche che ci fanno capire che siamo esseri viventi, ai quali batte forte il cuore e l’anima si piega di fronte alle scelte che si compiono.
Deve aver provato questo Nainggolan, quando, poco meno di un anno fa, l’allora Ds della Roma Monchi gli comunicò il trasferimento all’Inter.
Confusione, rabbia, negazione, un popolo che lo esortava a rimanere, l’appartenenza ad una maglia dura da dimenticare, l’affetto la voglia di dimostrare di essere ancora un uomo da Roma.

Nainggolan
Radja Nainggolan è ufficialmente nerazzurro. I primi scatti del Ninja. Foto: Inter.it

Certo, il cammino è stato lungo ma oggi l’uomo, il giocatore, il professionista sembra essere cambiato.

Contro la Juve l’Inter ha dominato; poca concretezza sotto porta e la sensazione di aver tirato i remi in barca ad un quarto d’ora dalla fine.
Un risultato che ha accontentato tutti e nessuno; sicuramente stretto a chi invece da sempre tutto in campo, tra questi proprio Nainggolan: un tiro al volo su assist di Politano che ha spiazzato Szczesny regalando la gioia del vantaggio momentaneo.

E’ forse questo il punto di partenza del ritrovato Radja, che conserva sempre la sua Roma in fondo al cuore, ma che finalmente ha ritrovato la sua dimensione.

L’incontro con la sua ex squadra è stato vissuto quasi come un tradimento.
A Milano il Ninja ha messo in campo una prestazione al di sotto delle aspettative, pochi i contrasti, forse più “minatori” nei confronti del suo Alter Ego Nzonzi, assente tra le linee quasi a nascondersi dietro gli avversari pur di non toccare palla, una sensazione strana, per lui e per chi guardava la partita, atteggiamenti in campo troppo stereotipati tanto da costringere Spalletti alla sostituzione.

Il cordone ombelicale resta però ben saldo, nonostante la consapevolezza di vivere in un’altra realtà, non è inusuale trovare l’ex Roma in giro per la Capitale, una volta a passeggio per le vie del centro o a pranzo con i compagni di una vita, pochi momenti, “fughe d’amore”, un passato difficile da dimenticare.

Non è difficile capire il carattere passionale del Ninja che quando arrivò a Roma, mantenne contatti con i suoi ex compagni del Cagliari per lungo tempo, intraprese più o meno lo stesso travaglio, ma il calore trovato tra i giallorossi lo avvolsero completamente ed il passaggio fu meno doloroso.

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A Milano è tutto molto diverso.
In un’intervista di qualche giorno fa, Nainggolan si sbottona tentando un paragone tra le due città:

“A Roma sono più calorosi e affettuosi, soprattutto nei confronti della propria squadra. A Milano diciamo che gira tutto intorno al business…”

Queste le parole del belga, accompagnate da una certa amarezza che stride con il suo bisogno di approvazione.

E’ il calore quello di cui necessita Nainggolan, il calore dei tifosi, la vicinanza, l’affetto di una tribù, quella degli spalti che non abbraccia i suoi giocatori solo dalla curva, ma nella vita di tutti i giorni, che guarda al giocatore come ad un supereroe, che possa essere un esempio da seguire ed imitare.

Radja Nainggolan è sposato con Claudia, una bellissima ragazza sarda conosciuta ai tempi della sua esperienza in rossoblù, due bimbe ed una vita apparentemente patinata.

Eccessi, stravizi ed una condotta fuori dai canoni, comportamenti sempre al limite i suoi, notti brave e uscite infelici, fuori dal campo una vita troppo “pericolosa” che costrinse la società giallorossa a prendere provvedimenti drastici e quella dell’Inter a dargli un aut aut.

L’esempio che si richiedeva e che si richiede nel loro piccolo, anche ai professionisiti del calcio, non si ferma solo sul rettangolo verde, ma deve diventare un tutt’uno con la vita di tutti i giorni.

L’augurio al Ninja è unanime, quello che possa finalmente tornare ad essere il giocatore formidabile che tutto il Mondo ha sempre invidiato.

 

Laura Tarani