Cercasi Rabiot disperatamente: questo è stato a lungo il pensiero della tifoseria bianconera nelle ultime settimane.
Il centrocampista francese che sembrava essere partito bene nelle gare pre stagionali e che poi – a detta dello stesso Sarri – ha avuto un calo psico-fisico che lo ha fatto sparire dai radar.
Tanto che su di lui si sono addirittura sollevate fantomatiche voci di mercato che lo vedrebbero già partente a gennaio.
Che Rabiot venisse da un periodo estremamente complicato, lo sapevamo tutti. Nell’ultimo anno è stato praticamente fermo e ha dovuto elaborare il lutto della morte del padre, da tempo ammalato. Che il francesino non abbia una tempra facile, anche questo è dato noto.
Ma il talento di Adrien Rabiot non può essersi dissolto nel nulla. Sarri, conoscitore di calcio ma anche di uomini – in sessant’anni di cose ne impari… – gli ha dato il tempo che gli necessitava fino a ridargli fiducia nella partita casalinga contro il Bologna.
I passi avanti dell’ex PSG sono stati evidenti. Più presente e reattivo, quel che salta di più all’occhio della prestazione del centrocampista è la sua capacità di cambiare la sua posizione con Pjanic, prendendo le redini in mano allorché il bosniaco è marcato stretto oppure si sposta in altre zone del campo.
In poche parole, Rabiot sembra dotato di quella dose di intelligenza necessaria per agire da vertice basso al posto del 5 bianconero.
Sì, è vero: Sarri avrebbe individuato in Rodrigo Bentancur l’ideale vice-Pjanic per il futuro, visto che – per forza di cose – Miralem avrà bisogno come tutti delle sue pause. Eppure valutare una seconda opzione non è idea malvagia, fermo restando che occorrerà osservare separatamente i progressi dell’uno e dell’altro in quella posizione così delicata.
Molto dipenderà da quanto Rabiot e Pjanic riusciranno a affinare la reciproca intesa: proprio la loro intercambiabilità potrebbe costituire un binomio vincente a centrocampo. A ragion veduta, il francese necessita di un maggiore affiatamento con i compagni.
Probabilmente anche fuori dal campo. Gli occorre – la percezione è questa – anche un maggiore spirito di condivisione e di cameratismo. E qualche buon sorriso che non guasta mai.
Adrien Rabiot, con le sue doti e la sua eleganza, può dare un grande apporto al centrocampo della Juventus alzando ancora di più il tasso tecnico in mediana (non ce ne voglia Blaise Matuidi).
Aspettiamo con ansia che il Cigno spicchi finalmente il volo.