Troppo spesso vengono classificati come quelli che creano problemi e a cui dare la colpa degli incidenti negli stadi, gli Ultrà sono una categoria di tifosi che vive il calcio in modo molto vivo così come viene vissuta la vita ma “cattivi” si trovano in prima linea quando accade qualche tragedia e portano supporto e conforto a chi ne ha bisogno.
Ci siamo lasciati con gli ultrà del Napoli Club di Bologna che hanno aiutato gli follati del crollo del ponte Morandi ed eccoci di nuovo a parlare di supporters che, come nel caso dell’Associazione “Quelli di Via Filadelfia” raccoglie numerosi gruppi di tifosi juventini e rappresenta oggi la memoria storica della curva bianconera.
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Gli iscritti spesso organizzano iniziative benefiche in collaborazione con la Juventus e i patrocini di Regione Piemonte, Comune di Torino e Parlamento Europeo. Quest’anno il gruppo di tifosi bianconeri ha deciso di aiutare i bambini del Donbass che oltre a soffrire di gravi patologie debilitanti, vivono in condizioni di guerra dovendo affrontare anche le difficoltà nel reperire i farmaci necessari per curarli.
È stata organizzata una raccolta fondi da destinare all’acquisto di questi farmaci attraverso la vendita di un braccialetto e di una spilla dedicata agli ultrà, in vendita in diversi negozi di Torino.
Beppe Franzo, presidente dell’Associazione spiega le motivazioni che sono alla base di questa campagna di solidarietà:
“Si tratta due bimbi purtroppo al centro di una guerra e, come in ogni conflitto, ne fanno le spese i soggetti più deboli. Orfani, con malattie che seppur diverse e gravi, hanno un fondo di speranza, sognano di poter giocare a calcio, come molti loro coetanei decisamente più fortunati. A questi bimbi del Donbass va il nostro aiuto, in adesione al sostegno che, come Associazione, abbiamo sempre rivolto ai bimbi in difficoltà. Siano essi quelli del Kosovo, del Donbass, o i figli dei figli di nostri vecchi amici o malati di tumore dell’apparato muscoloscheletrico in cura presso il Cto di Torino. Tifo e solidarietà. Passione e Aiuto nel Sociale: un connubio che fa parte del nostro Programma, del nostro Stile di Vita”.
Barbara Roviello Ghiringhelli