Compie oggi 40 anni Gennaro Gattuso: stesso cuore rossonero, in campo o in panchina non cambia. Lo conferma il suo mentore Carlo Ancelotti…
Oggi dovrebbe stare seduto in panchina, ma il più delle volte lo vediamo trattenersi, sicuramente è tentato di entrare ancora in campo. E’ sempre lo stesso Gennaro Gattuso, quello che tra i milanisti usciva sul prato verde per primo, di corsa, senza nemmeno pensare che la muscolatura fosse ancora fredda e avrebbe potuto farsi male. Sempre di corsa, sempre con grinta: la sua personale ricetta segreta.
Adesso che è il tecnico della squadra con cui ha conquistato tutto, sente maggiormente il peso della responsabilità: “Non vorrei mai essere un peso per il Milan: farò di tutto per restare, mi sento a casa mia. Però sono troppo focoso, faccio fatica, mia moglie mi dice che sono un pazzo, da rinchiudere: invidio la calma di Allegri”. In questa sua istintività, Ringhio sa perfettamente che i risultati in casa rossonera arriveranno solo con tanto lavoro e altrettanta pazienza.
Gattuso calciatore ha centrato con i rossoneri ogni obiettivo possibile. Partito da Perugia, passando poi per i Rangers di Scozia e i loro supporters che lo ribattezzarono Braveheart, tornando alla Salernitana e, finalmente, al Milan. Dal 1999 al 2012, sempre in maglia a righe rosse e nere, si aggiudica tutti i trofei nazionali e internazionali: una Coppa Italia, due Scudetti, due Supercoppe italiane, due Supercoppe europee, due Champions e un Mondiale per Club. Nel bel mezzo, non poteva mancare il titolo di Campione del mondo nel 2006 con la Nazionale.
Ci sarebbe tanto da dire su questo impareggiabile guerriero del calcio nostrano. Le parole più giuste però le ha trovate Ancelotti, con una lettera d’auguri: ” Tu, Rino, del Milan sei stato l’anima. Spero tu possa esserlo anche adesso che siedi in panchina, perchè te lo meriti”.
Daniela Russo