Quando il COVID-19 influisce anche sulle menti dei giocatori

La situazione tra i giocatori "italiani" in Cina

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Anche il calcio si è dovuto piegare alla crisi che sta provocando il Coronavirus in tutti i settori, da quello economico a quello politico, fino a quello sociale e culturale.

Gli eventi sportivi prima vengono rinviati, poi no, poi giocati a porte chiuse, poi forse rinviati di nuovo.

Tutto ciò per non creare assembramenti che non possono garantire la distanza di sicurezza che serve a prevenire la diffusione del virus.

Insomma, notizie del genere creano inconsciamente un po’ di timore anche tra i giocatori e allenatori. Infatti tanti sono i personaggi che hanno calpestato i verdi campi italiani e le fredde panchine della Serie A che per vari motivi sono arrivati  nel Paese focolaio del virus: nel campionato della Cina.

Proprio in Cina il campionato è sospeso da settimane a data da destinarsi.

Hamsik, eterno capitano del Napoli dell’era De Laurentiis, gli allenatori Donadoni, Fabio Cannavaro, giocatori come Graziano Pellè,  l’italo-egiziano Stephan El Shaarawy, e Dzemaili, sono solo alcuni nomi di chi in questo momento sta affrontando in prima persona questa emergenza contagio.

Da vero condottiero, sia da giocatore che da allenatore, Capitan Cannavaro ha convinto i suoi ragazzi ed è chiuso all’interno del suo centro sportivo e lavora lì con i suoi giocatori del Guangzhou.

Donadoni, allenatore dello Shenzen, attualmente si trova in Spagna, precisamente a Girona ma è vicno a Wuhan, dispiace per la situazione ed è per questo che anche i suoi giocatori sono preoccupati per il virus. Al Corriere Della Sera parla così:

Mi sembra che siano molto attenti a garantire la sicurezza, il governo trasmette serenità. Quando ci daranno garanzie, allora rientreremo anche noi. Abbiamo vissuto la situazione con stupore, perché eravamo lì fino a pochi giorni fa e non avevamo sentore che potesse capitare tutto questo. Certo, non viviamo vicini a Wuhan, ma a noi la situazione sembrava normale. I calciatori sono un po’ in ansia, parlano in continuazione con i familiari. I parenti dicono che sono chiusi in casa così non ci sono pericoli, ma è inevitabile che non siano sereni”.

Hamsik si dice sia tornato nel suo Paese, dopo che è stato in quarantena lontano dai suoi cari. Per la preoccupazione dei genitori per il virus che si sta diffondendo, Marek rientra in Slovacchia. Il padre ha rilasciato alcune parole riguardo la situazione del figlio:

Marek era volato in Cina, dove è rimasto per due settimane. Doveva partire con la squadra per il ritiro in Spagna, ma è arrivato il virus. I compagni sono ancora sotto osservazione, lui non ha avuto problemi a tornare. Doveva partire per il ritiro mercoledì ma il club ha spostato la partenza a sabato per i controlli“.

C’è chi resta, ad allenarsi con la squadra (Cannavaro), chi sa che finirà la propria carriera lì data l’età (Pellè), chi è appena arrivato (Dzemaili) e chi invece improvvisamente ha una voglia matta di ritornare in Italia rinunciando al bottino cinese, anche se… ora come ora la situazione in Italia non è delle migliori: l’allarmismo  si sta diffondendo a macchia d’olio,  le partite saranno a porte chiuse e il nostro è uno dei Paesi con più contagiati (anche se in proporzione ai 60 milioni della popolazione sono meno dell’1%).

Valentina Vittoria