Quando CR7 è solo un uomo che piange il padre scomparso

L' umanità di Cristiano Ronaldo nel ricordo del padre scomparso

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“Non ho mai davvero conosciuto mio padre. Era sempre ubriaco”.

Parole forti, piene di rimpianto e di nostalgia.

Sono le parole – le ultime – di Cristiano Ronaldo nella sua ultima intervista  da Piers Morgan e il programma Good Morning Britain. L’intervista integrale sarà trasmessa martedì su ITV.

Un Cristiano stranamente vulnerabile quello che si asciuga le lacrime e con la voce rotta dall’emozione trasmette quell’enorme vuoto che la morte prematura del genitore ha lasciato dentro di lui. Una assenza che dura da 14 anni ma che – si evince dalle sue parole – è l’assenza di una vita, quella che probabilmente nemmeno i Palloni d’Oro possono colmare. 

 

José Dinis Aveiro, deceduto a soli 52 anni per una vita corrosa dall’abuso di alcool, non ha potuto vedere nulla della strepitosa carriera del figlio. Anche se poco prima di morire si era detto molto orgoglioso di lui.

Quel figlio che mamma Dolores avrebbe preferito abortire, quando scopre di aspettarlo, piuttosto che ritrovarsi con un altro bambino e un marito alcolizzato. Una tragedia che ha accompagnato tutta la famiglia di CR7 e che ancora lascia piaghe e cicatrici profonde, di quelle che nemmeno fama e denaro possono cancellare.

Cristiano è oggi anche lui padre di quattro splendidi figli, ma niente cancellerà quella parte di sé che non hai mai vissuto la figura paterna, quella figura tanto importante nella vita di un figlio maschio per tutti i riferimenti che potrebbe e dovrebbe dare.

Questo Cristiano, quasi ancora bambino, riesce a intenerirci nonostante i muscoli perfetti e la nomea di infallibile.