Come nelle migliori coppie quando uno dei due sbaglia, nonostante le scuse, si incrina qualcosa. Lo stesso vale per Quagliarella e il popolo granata. Fabio è reo di aver incontrato l’ex, il Napoli, che ormai lo ha dimenticato e non nutre più eccessivo affetto nei suoi confronti, e di essersi scusato.
Scusato per cosa? Non bastava non esultare una volta realizzato quel penalty (che, siamo certi, avrà pesato tanto per un passionale come lui)? L’attaccante ha provato a chiarire, ha spiegato quanto tiene al Toro e perchè ha fatto quel gesto, ha chiesto scusa ma non è bastato…
“Delle tue scuse ce ne freghiamo, adesso è ora che ci salutiamo” e “Non esulti dal 2001, per noi sei solo un 71“: la Curva Marotona è categorica. Scuse rispedite al mittente insomma e, anzi, quel maledetto gesto, arrivato dopo la rete segnata al Napoli, sembra aver sancito un punto di rottura.
La tifoseria spinge per una sua cessione ma il campo evidenza come la punta di Castellammare sia comunque importante per Ventura. E’ pur sempre colui che ha segnato al San Mamés, ancor prima nella disfatta di Helsinki mantenendo in positivo la differenza reti nel girone. E’ lui che ha messo dentro il gol partita nell’ultimo derby vinto dal Torino (contro un’altra ex). Vero è che lo score realizzativo di Fabio ha subito un arresto rispetto alle prime giornate ma al momento resta il miglior realizzatore della squadra granata. Anche a causa della contestazione Ventura ha preferito lasciarlo in panchina e nel corso del match si è sentita l’assenza di un giocatore tecnico e esperto come Quagliarella.
Nel post gara lo stesso tecnico ha precisato che privarsi di uno come lui (a meno che arrivi qualcuno in grado di rimpiazzarlo adeguatamente) non sarebbe una mossa intelligente. Al suo posto il Torino starebbe tentando di “riportare” Ciro Immobile sotto la Mole.
Caterina Autiero