Arriva la punizione per Gian Piero Gasperini che durante Sampdoria-Atalanta ha perso la testa e spintonato il segretario blucerchiato Ienca
Non proprio d’esempio il gesto del tecnico Gian Piero Gasperini durante Sampdoria-Atalanta giocatasi la scorsa domenica. Il tecnico della Dea, infervoratosi dopo il rigore fischiato ai danni dell’Atalanta e capitalizzato poi da Fabio Quagliarella, ha perso la testa lasciandosi andare in un episodio parecchio clamoroso.
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L’ex allenatore di Genoa, Inter e Palermo, infatti in un attimo di black out di lucidità, dopo essere stato espulso per proteste legate al penalty a favore della Samp, con i nervi a fior di pelle nel tunnel entrando negli spogliatoi, ha spinto il Segretario Generale della Sampdoria Massimo Ienca che si trovava lì.
Sull’episodio si era espresso il Presidente della Samp Massimo Ferrero che in un intervista Samp TV dice: “Mi dispiace che un allenatore come Gasperini possa aver avuto una reazione così, anche a livello verbale. Non è un atteggiamento sportivo perciò dico con fermezza che noi non possiamo andare avanti in questa maniera”
“L’Atalanta è una grande squadra, ha vinto la partita, Gasperini è stato espulso da un signor arbitro: doveva ringraziare e uscire dal campo, non mettersi a discutere e alzare le mani contro un dirigente della Sampdoria. Gasperini, hai sbagliato”.
Gasperini nuovo in questo genere di esternazioni è successivamente tornato sull’argomento scusandosi, tramite un comunicato sul sito della società, in primis con il suddetto in questione e il resto della società e ritenendosi parecchio dispiaciuto e in difetto nei confronti di un gesto lontano da fair play ed eleganza:
“Non sono orgoglioso dell’esempio dato ai giocatori, alla società e a tutti i tifosi. Sono davvero molto dispiaciuto per quanto successo e per tutte le polemiche che ne sono derivate e che hanno fatto passare in secondo piano l’importante risultato sportivo raggiunto dopo una partita coinvolgente e disputata ad alti livelli da entrambe le squadre”.
Non sono bastate però le scuse, l’episodio non è passato inosservato a chi di competenza e non è tardata la punizione nei suoi confronti: un turno di stop per lui e 15.000 euro di ammenda.