Milan-Napoli, una gara che solo a pronunciarla evoca ricordi romantici…
Ma il tempo si sa, cambia le cose e oggi la sfida ha sicuramente meno appeal di una volta. Nonostante questo, per obiettivi e circostanze ma anche per i protagonisti, il confronto tra Rossoneri e Azzurri sarà intriso di emozioni.
Analizziamo la gara con Andrea Longoni e Silver Mele
Napoli stabilmente secondo, Milan nonostante mille difficoltà quarto: siamo appena alla seconda di ritorno ma credi che le posizioni in classifica saranno queste a fine stagione?
ANDREA – Per il Napoli vedo poche insidie: l’Inter difficilmente recupererà i 7 punti di distacco. Per quanto riguarda il Milan, per il quarto posto se la giocherà fino all’ultimo con Roma (soprattutto) e Lazio. Gli arrivi di Paquetà e Piatek e il recupero di qualche infortunato potranno aiutare Gattuso a mantenere l’attuale posizione, anche se i giallorossi hanno una rosa complessivamente superiore.
Un altro vantaggio del Milan è non fare più le coppe, a differenza delle rivali.
SILVER – Credo proprio di si. Il Napoli ha trovato quadratura e una buona continuità. Grosso merito ad Ancelotti che ha ridistribuito il minutaggio e coinvolto tutti i ragazzi del gruppo alla stessa maniera. Si è visto chiaramente con la Lazio, nel turno delle tante assenze. Rispetto solito, dovuto per il Milan, questo è chiaro.
Un Milan-Napoli che ricordi in modo particolare:
ANDREA – Quelli di Maradona e Van Basten in generale, anche se ero molto piccolo. Più recentemente l’esordio di Pato con gol: ero molto curioso di vederlo all’opera ed è stato un grande inizio. Peccato per il prosieguo.
SILVER – Vi meraviglierà ma ricordo quella rimonta che valse di fatto al Milan di Sacchi il primo scudetto nel maggio del 1988. Quel Napoli era stato addirittura più dirompente di quello che l’anno prima si era laureato campione d’Italia. Scoppiò purtroppo nel finale di stagione e il Milan fortissimo, che poi avrebbe cominciato anche a vincere in Europa, lo spodestò allo sprint. Ebbene io ricordo il pubblico del San Paolo in quella nefasta serata di domenica: capace di assorbire l’amarezza per tributare, in un’ampia fetta degli 80mila, l’applauso a Baresi e compagni. Calcio d’altri tempi e segno di grande sportività.
I Rossoneri si presentano con una nuova punta: via Higuain dentro Piatek. Come giudichi questo cambio? Cosa perde e cosa guadagna il Milan? Secondo te, i problemi rossoneri risiedevano nella punta?
ANDREA – Il valore assoluto di Higuain è sicuramente superiore a quello di Piatek, così come il curriculum. Ora dovremo misurare il polacco in una grande piazza, con tutti i rischi del caso. Ma non ho dubbi: un Piatek motivato non potrà fare peggio di un Higuain demotivato. Credo che anche il gruppo ne gioverà: l’argentino era diventato ormai un elemento nocivo.
SILVER – Higuain non si può discutere, è un campione assoluto. Che purtroppo la gente del Milan non ha davvero mai visto con la maglia rossonera. Ho l’impressione che proprio non sia riuscito ad attecchire con la nuova e già vecchia realtà. Meritava di chiudere meglio qui in Italia ma penso che ogni tanto gli capiti ancora di rimpiangere Napoli. Il Milan ne guadagna con le motivazioni di Piatek. Giovane, determinato, con un fiuto innato per il gol. Farà bene ma non credo che tutti i problemi del Milan si possano far coincidere con il rendimento della punta.
A proposito del polacco… Piatek da una parte, MIlik dall’altra. Confronta i due attaccanti:
ANDREA – Entrambi vivono una stagione d’oro. Il napoletano è più completo, il milanista è migliore nel killer instinct. Milik si sta affermando dopo essere stato penalizzato dai problemi fisici. Piatek si può confermare dopo un ottimo inizio di stagione.
SILVER – Milik è finalmente al top. Ragazzo eccezionale, di tempra, con eccellenti qualità nel sinistro e nella giocata aerea. Segna in A un gol ogni 97 minuti e il Napoli ne sta beneficiando tantissimo. Speriamo che vinca il duello con il connazionale. Con il Genoa andò bene agli azzurri.
Donnarumma da una parte, Meret dall’altra. Confronta i giovani numeri 1
ANDREA – Auguro a Meret di affermarsi a grandissimi livelli come il collega. Donnarumma alterna grandissime parate a disattenzioni gravi. Forse il napoletano è più costante nel rendimento, nel bene e nel male.
SILVER – Due ottimi portieri. In realtà rimarrà in testa ai napoletani per sempre la parata dello scorso aprile di Donnarumma su Milik, allo scadere e ad un passo dal gol che sarebbe stato pesantissimo. Superfluo dire altro su Donnarumma. Molto bene anche Meret dopo il lungo infortunio di inizio stagione. Sicuro tra i pali, con buona personalità e abile nelle uscite. Insomma ha tutto per rispettare le attese.
Il Milan è uscito dall’Europa League, il Napoli ci è finito: credi che ai Rossoneri possa giovare per l’obiettivo quarto posto non avere impegni infrasettimanali; al contrario, sul Napoli potrebbe pesare giocare il giovedì?
ANDREA – L’uscita dalle coppe per il Milan è sicuramente una buona notizia in chiave campionato, visti anche i tanti infortuni e le assenze. Per il Napoli non credo sarà un problema giocare giovedì: anche perché pure le rivali (Inter su tutte) giocheranno in EL.
SILVER – Senz’altro il Milan se ne avvantaggerà, potendo gestire in maniera univoca sforzi fisici e freschezza mentale. Non temo inoltre per il Napoli. La cura Ancelotti ha di fatto rodato due squadre, ben amalgamate e con un’idea tattica assimilata. Credo che il Napoli possa far bene in Europa.
Chi, fino a questo momento, è stato a tuo avviso il migliore della rosa?
ANDREA – Difficile rispondere. Forse Cutrone che segnato ancora gol importanti, nonostante dovesse ‘combattere’ con un certo Higuain.
SILVER – Fabian Ruiz si sta rivelando la grande intuizione dell’ultimo mercato estivo. Universale in mediana, dotato di una qualità e di una visione di gioco veramente impressionanti. E naturalmente Koulibaly, mostruoso nel rendimento. Giusto però ricordare anche quanto stanno facendo Allan, Mertens, Insigne, Callejon, lo stesso Milik. Insomma, il Napoli arriva bene alla doppia sfida al Milan.
Gattuso-Ancelotti, scambio di doti: cosa daresti a Gattuso di Ancelotti e viceversa?
ANDREA – Mi spiace per Gattuso, ma credo che Ancelotti sia oggi di un altro pianeta.
SILVER – A Gattuso aggiungerei la straordinaria capacità di Ancelotti di anticipare e poi leggere le partite. Lo si vide anche nel match d’andata se ricordate. Apprezzo moltissimo le doti caratteriali di Ringhio ma alla fine non credo si adattino alla figura che ormai conosciamo di Ancelotti.
Ancelotti è stato il promotore di una battaglia anti razzismo e a chiedere di fermare le gare in caso di episodi discriminatori. Gattuso si è apertamente schierato con Carletto: credi possa essere la soluzione per un calcio più sano?
ANDREA – Non lo so, è una materia purtroppo difficile da trattare. Temo che fermando le partite si possa dare ancora più potere ai beceri, oltretutto ci rimetterebbero anche le persone perbene. Sicuramente va trovata però una soluzione.
SILVER – Me lo auguro e non avevo dubbi trattandosi di due straordinari ex calciatori e uomini di campo, rispettosi dei valori della vita.
ADL in settimana ha fatto discutere per le sue dichiarazioni nei confronti del Frosinone reo di non avere appeal schierandosi apertamente “contro le provinciali”: qual è il tuo pensiero a riguardo?
ANDREA – Non sono mai d’accordo con il Presidente del Napoli, nemmeno questa volta e preferisco non commentare.
SILVER – Penso che il Presidente abbia in mente un campionato ridotto magari a 18 squadre, per provare ad arginare quanto meno l’evidentissima perdita di competitività tecnica della nostra serie A. Fossi stato in lui avrei evitato di fare riferimenti espliciti al Frosinone o a qualsiasi altra realtà calcistica. Lo sport è anche poter sognare in un’impresa memorabile come ad esempio quella recente del Benevento. E per non urtare così tanto la suscettibilità frusinate.
Caterina Autiero