Cinque pareggi nelle ultime sei partite: questo l’impietoso bilancio che vede la Juventus guidare la classifica con qualche grattacapo in più, consapevole che per continuare a restare in alto diventerà necessario un decisivo cambio di passo.
La nuova Juve targata Allegri sembrava aver finalmente convinto tutti. Bel gioco, determinazione e risultati, tra cui la conquista della qualificazione agli ottavi di Champions, sembravano aver lanciato forte e chiaro il messaggio che Conte non era poi così insostituibile. E invece è bastato poco ai bianconeri per perdere improvvisamente colpi e mostrare un lato di sé che non si vedeva ormai da anni. Con Sampdoria, Fiorentina, Napoli e Inter è sempre la stessa storia: i campioni d’Italia dominano gli avversari senza pietà per più di un’ora per poi farsi raggiungere in pochi minuti buttando via innumerevoli possibilità di chiudere la partita.
Dopo Juve-Inter, l’amarezza per l’ennesima occasione persa è tanta, come traspare dalle parole di mister Allegri a fine partita: “Abbiamo sbagliato tanto, perdendo lucidità e mancando di continuità, dopo un gran primo tempo”. Dello stesso avviso è Gigi Buffon che fa autocritica analizzando con sincerità la situazione: “Stiamo cambiando una filosofia di gioco a cui eravamo abituati ma non voglio alibi: dopo essere andati in vantaggio ci culliamo nella consapevolezza della nostra superiorità e alle prime difficoltà perdiamo sicurezza. A volte ci sorprendiamo che i nostri avversari abbiano acquisito il diritto di farci gol”.
L’analisi del capitano bianconero sembra fotografare perfettamente l’atteggiamento della Juve in campo a cui si potrebbe aggiungere anche quella mancanza di cattiveria agonistica che negli ultimi match sta diventando sempre più evidente. Sono lontani i tempi della Juve schiacciasassi che non concedeva neanche un centimetro e faceva della grinta e della cattiveria i suoi cavalli di battaglia. Ora Allegri dovrà pensare a una soluzione concreta per uscire da questa “mini-crisi”, tenendo in conto il pericoloso avvicinamento della Roma a -1.
L’ex tecnico rossonero potrà però contare su diverse note positive dalle quali ripartire: Tevez continua a essere preparato e in gran forma, Vidal sta tornando a risplendere e Pogba continua a deliziare con le sue giocate e la sua ritrovata costanza. Dall’altra parte invece bisognerà fare i conti con uno Llorente poco reattivo che di certo non aiuta a risolvere la mancanza di incisività della squadra. A questo punto ci si chiede se i 18 milioni di euro spesi per Alvaro Morata siano stati un buon investimento se pensiamo all’utilizzo dello spagnolo col contagocce.
Adesso la testa della squadra è rivolta al Napoli e alla sfida del San Paolo che vedrà opposte ancora una volta bianconeri e azzurri dopo la vittoria partenopea a Doha in Supercoppa. Non poteva esserci occasione migliore per i campioni d’Italia per provare a riscattarsi da una situazione che nonostante i cenni di ottimismo dei protagonisti sembra davvero pesare. Buffon afferma: “Dopo tutto, siamo ancora primi”, ma questa volta i ragazzi di Allegri saranno costretti a mostrare gli attributi se vorranno continuare a restare in testa.
Claudia Rosco