Presidenti, allenatori, giocatori: quando sale la tensione

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Chi ha detto che sono solo i tifosi ad essere protagonisti di episodi incresciosi e anti sportivi?
Basta vedere cosa è successo qualche giorno fa in Grecia: al termine della partita del campionato greco tra PAOK Salonicco e Larissa Omar El Kaddouri, ex di Empoli e Napoli ora in forza al Paok, ha ricevuto uno sputo da Alexis Kougias, presidente della squadra avversaria, forse reo di avergli rivolto qualche parola di troppo. Secondo i media marocchini, invece, indignati per quanto successo al loro connazionale, si tratta semplicemente di un episodio di razzismo.
Purtroppo, però, negli anni abbiamo assistito a tanti momenti di tensione tra allenatori, giocatori, presidenti e spesso non si trattava neanche di avversari, ma di membri di una stessa squadra.
2010, Genova. Protagonisti: Antonio Cassano e Riccardo Garrone.
Un grande rimpianto di FantAntonio resta la lite con il presidente della Sampdoria. Il calciatore si rifiutò di partecipare a una serata organizzata da un club doriano nel corso della quale avrebbe dovuto ricevere un premio. Un rifiuto che aveva infastidito, e non poco, Riccardo Garrone: volarono parole pesanti e Cassano insultò il presidente apostrofandolo con epiteti che Garrone stentò a ripetere pubblicamente ma che portarono al “licenziamento“ del giocatore di Bari Vecchia.
2012, Fiorentina. Protagonisti: Adem Ljajic e Delio Rossi.
Altro che sputi, qui si era addirittura arrivati alle mani con l’allora tecnico viola che aveva colpito con un pugno l’attuale romanista al momento del cambio. Queste le motivazioni di Delio Rossi, subito licenziato dal club viola: “Mentre stava entrando in panchina Ljajic si è rivolto a me dicendomi: ‘Bravo maestro, fai il fenomeno’. Gli ho detto che non si doveva permettere e lui mi ha offeso in serbo. Ma io ho allenato tanti giocatori serbi e ho capito. Mi ha detto ‘vai nella f… di tua madre’ e io non ci ho visto più”.
2012-2013, Manchester. Protagonisti: Mario Balotelli e Roberto Mancini.
Un fallaccio ai danni di un compagno in allenamento dell’attuale attaccante del Nizza fa perdere le staffe a Mancini: l’allenatore lo afferra per la pettorina e i due vengono quasi alle mani, il tutto immortalato dalle immagini pubblicate immediatamente sui tabloid inglesi.
2016, Nazionale italiana. Protagonisti Graziano Pellè e il ct Ventura. L’attaccante si infuria e non dà la mano all’allenatore al momento della sostituzione nella sfida con la Spagna. Poi si scusa sui social, scrivendo: «Ho fatto un’altra cavolata»,. ma non basta. Il ct lo esclude per il match successivo.
2017, Napoli. Protagonisti: Aurelio De Laurentiis e Pepe Reina.
Lo scorso maggio, durante la cena di fine anno del Napoli, ci sarebbe stato un litigio tra il portiere e il presidente con quest’ultimo che avrebbe accusato il portiere azzurro di aver commesso alcuni errori decisivi durante la stagione che avrebbero compromesso la corsa dei partenopei verso lo scudetto. Lite che non ha avuto conferme da parte degli interessanti, anche se qualche ora dopo lo spagnolo scriverà su Twitter: “La vera eleganza è restare indifferenti di fronte a gente che vale poco“.
2017, Torino, Juventus. Protagonisti: Leonardo Bonucci e Massimiliano Allegri.
Le crepe nel rapporto tra l’ex difensore bianconero e il tecnico livornese iniziano a febbraio, durante Juventus-Palermo. Bonucci dice ad Allegri di cambiare Marchisio, affaticato. L’allenatore la prende male e gli urla “Zitto e pensa a giocare testa di c…”. Lo strascico però è pesante: Bonucci viene spedito in tribuna nell’andata degli ottavi di Champions col Porto. A fine stagione sappiamo benissimo com’è finita e soprattutto dove è finito Bonucci…
Paola Moro