La sconfitta di Milano non deve demoralizzare la Sampdoria che ha dimostrato di essere in grado di esprimere un buon calcio e di saper vincere
Alla fine il match ball che tanti aspettavano non è arrivato; il Milan ha agganciato la Sampdoria in classifica a 41 punti rigenerato dalla cura Gattuso. Si perché la partita di domenica sera al Meazza è stata ben differente da quella del girone di andata a Genova o meglio, anche qui i padroni di casa hanno fatto la voce grossa con gli ospiti -a parti invertite-.
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Ma dove sta il confine fra demeriti doriani e meriti milanisti?
Al termine della gara persa dai blucerchiati 1 a 0 grazie al gol di Bonaventura, Giampaolo non ha dubbi ritenendo che i rossoneri siano stati migliori della sua squadra sotto tutti i punti di vista e abbiano meritato la vittoria finale. Il tecnico di Bellinzona sottolinea poi, a più riprese non celando comunque un po’ di delusione, che Milan e Sampdoria debbano comunque essere poste su piani differenti viste le rose a disposizione e gli obiettivi di inizio stagione. Il Milan è senza dubbio stato micidiale nell’uno contro uno, sta attraversando un momento di forma fisica e mentale ottimale e Gattuso ha avuto il grande merito di preparare la partita nel migliore dei modi riuscendo a chiudere gli spazi agli avversari limitandone l’azione.
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Però qualcosa nella Samp è andato storto: i giocatori poco incisivi e quasi timorosi -l’unica vera azione pericolosa è stata la palla gol di Caprari imbeccato da Quagliarella sul finire della partita-. Comunque, il pareggio sarebbe stato un po’ ingiusto rispetto a quanto visto in campo nonostante la controversia sul fallo di mani di Calabria avvenuto in volo e quindi senza la certezza che fosse realmente in area.
Per i blucerchiati, che comunque occupano una posizione in classifica di tutto rispetto restando in piena corsa per l’Europa, l’importante è scrollarsi di dosso la delusione, recuperare convinzione e sicurezza dei propri mezzi e tornare a giocare con la mente leggera come ha dimostrato di sapere fare quest’anno.
Giampaolo ha anche cercato di sedare gli animi e il vociferare su presunti casi Zapata e Strinic. Per il Colombiano il tecnico non ha avuto parole tenere visto il gesto polemico di non dare la mano al subentrante Caprari: secondo lui (giustamente) il rispetto deve stare alla base di ogni gruppo le cui regole sono uguali per tutti. L’esclusione del croato, invece, è semplicemente perché, secondo l’allenatore, Murru sta facendo meglio (vediamo se sarà ancora d’accordo vista la prestazione deludente contro il Milan).
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Ora la testa di tutti dev’essere rivolta alla gara casalinga di domenica contro l’Udinese. In casa, Quagliarella e compagni, sanno di poter contare sull’uomo in più ovvero il meraviglioso pubblico che non abbandona mai la squadra. Domenica, infatti, “l’uomo in più” è stato da dieci in pagella con un sostegno incessante per tutti i 90 minuti e oltre, i cori si sono sentiti per tutto il quartiere di San Siro nell’attesa che gli ospiti ottenessero il nulla osta della polizia per uscire dallo stadio.
Per questo popolo bisogna ripartire subito, senza drammi.
Claudia Carrega
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